Inserita in Un caffè con... il 30/12/2020
da Cinzia Testa
Intervista all´On.le Del Mastro, l´interminabile via crucis delle toghe onorarie
On.le, questo è stato un mese molto intenso per la magistratura onoraria: dallo sciopero della fame portato avanti per 15 giorni da tre magistrati palermitani ai diversi flash mob svoltosi in tutta Italia. Ma tutto ciò senza risultati. Lei cosa pensa a riguardo?
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la risposta del Ministro della Giustizia ad una mia interrogazione nella quale chiedevo quali fossero le intenzioni del Governo sulla magistratura onoraria, su questi 5.000 lavoratori sulle cui spalle grava il 50 % del carico di lavoro della giustizia italiana. La risposta è stata che la magistratura onoraria è stata istituita per mantenere e garantire il prestigio della magistratura togata. Affermazione scandalosa perché tradotto significa "continuerò a negare i più elementari diritti al trattamento previdenziale, assistenziale, retributivo per garantire i privilegi ad altri". Noi siamo più che solidali nei confronti della magistratura onoraria la cui causa abbiamo sposato da tempo, in particolar modo verso coloro che oggi scioperano e chiedono semplicemente diritti quali ferie, malattia, maternità; diritti che credo non vengano riconosciuti ai giudici solo in Italia, neanche nel c.d. terzo mondo la situazione della giustizia può essere paragonata a quella italiana. Noi riteniamo che i magistrati onorari debbano essere stabilizzati, come si fece all’epoca per i pretori, per garantire i diritti che a loro spettano. Le risorse: sono tutte nel Recovery plan, 209 miliardi tra cui uno degli asset prioritari è proprio la giustizia. Ma, se non bastasse, secondo i calcoli dell’associazione di categoria la stabilizzazione comporterebbe al netto 100 milioni all’anno. Nella legge di bilancio 2021 questi scienziati del governo hanno portato 5,3 miliardi per la cooperazione internazionale. Io reputo che prima di immaginare la cooperazione internazionale per garantire i diritti delle donne in Egitto, si debba voler garantire i diritti dei magistrati italiani che in questo momento fanno lo sciopero della fame perché trattati non come dei servitori, ma come dei servi di Stato. Quei 5,3 miliardi garantirebbero 53 anni di stabilizzazione ai magistrati onorari anche se non producessero un euro di entrata.
Una sentenza del tribunale di Vicenza ha recentemente riconosciuto a un magistrato onorario lo stesso stipendio di un togato. La reputa una svolta?
Le sentenze continuano a susseguirsi, tant’è vero che tra quelle europee e quelle ormai anche nazionali Bonafede verrà sfiancato dal peso delle sentenze, quindi quella che doveva e poteva essere una scelta politica onorevole diventerà una necessità di fronte ad una giurisprudenza che sempre più va confermando i diritti della Magistratura Onoraria.
Recentemente ho intervistato uno dei magistrati onorari di Palermo che ha portato avanti lo sciopero della fame, Sabrina Argiolas, la quale ha sottolineato che l’auto sospensione effettuata dalle toghe onorarie avrebbe comportato dei problemi, quali la più che minacciata precettazione della categoria.
Ciò che sottolineo è anche il vincolo di subordinazione, che nel contesto di queste astensioni dalle udienze è emerso ancora in maniera più prepotente. Se i magistrati vengono precettati perché fanno uno sciopero, ciò avviene perché lo Stato rileva nei loro confronti un vincolo di subordinazione che però poi nega in sede di riconoscimento dei diritti invocati a gran voce. Ciò mi pare vagamente contraddittorio. Mi pare che il Ministro Bonafede, come sempre, sia la contraddizione vivente, perché tu non puoi precettare le persone che si astengono dalle udienze perché non viene riconosciuto il vincolo di subordinazione e poi precettarle come è possibile fare con lavoratori subordinati. Un ministro “che non sa nulla di giustizia italiana” e non lo dico io, lo ha detto Area commentando la risposta che ha dato sui magistrati onorari a me, parlando appunto del fatto che la magistratura onoraria serve per garantire i privilegi della magistratura togata. La stessa Area, che erano gli ultimi dei mohicani del pianeta giustizia al fianco di questo ministro lo hanno abbandonato commentando la risposta alla mia interrogazione dichiarando testualmente: "se fosse vero che ha risposto così (evidentemente loro non sapevano che era un interrogazione a risposta scritta e non orale) dimostrerebbe un’assoluta sconoscenza del pianeta giustizia italiana....."
Come pensa che si svilupperà la loro condizione nel 2021?
Io credo che ormai, fra iniziative dell’opposizione, progetti di legge che faremo anche sulla Legge di bilancio e le sentenze che si susseguono, il Governo dovrà prendere in mano la situazione; certamente, se governassimo noi, il giorno dopo il nostro insediamento risolveremmo il problema togliendo 100 milioni all’anno dalla cooperazione internazionale.
Cinzia Testa
|
|
|
|
|
|
|