Inserita in Politica il 07/01/2020
da Cinzia Testa
Benedizione della sciabola del Guardiamarina Vincenzo Amodeo, ufficiale di Marina Un rito che si ripete e che fortifica l’amore per la patria
Suggestivo rito di benedizione del “Giovane Ufficiale” durante la messa celebrata dall’Arciprete don Aldo Giordano, nella chiesa matrice Basilica di Santa Maria Assunta. A chiedere al suo di benedire i suoi passi da Ufficiale di Marina è stato il Guardiamarina Vincenzo Amodeo, Ufficiale di Marina in formazione al quarto anno dell’Accademia Navale di Livorno, prestigioso istituto di formazione della Toscana e dell’intero Paese. Per antica tradizione, infatti, durante la messa della notte di Natale, l’Aspirante Guardiamarina che ha deciso di mettere il suo futuro al servizio della Patria, chiede al proprio parroco di benedire la sciabola. Si consacra così, davanti a Dio, la fedeltà ai valori ed ai principi che ispirano la propria scelta. La sciabola rappresenta l’ingresso nella “famiglia” degli Ufficiali. Con questo rito il giovanissimo ufficiale Vincenzo Amodeo, conosciuto in città per le sue spiccate doti morali e per le sue ineguagliabili qualità umane, si è impegnato ad agire con onore, dignità, fedeltà, audacia, volontà, lealtà, fierezza e coraggio. La cerimonia si è svolta davanti ad una folla di fedeli ed è stata sottolineata dalla presenza del sindaco Domenico Surdi, e dalla partecipazione di una rappresentanza autorevole del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio formata, tra gli altri, dal comm. Prof. Antonio Fundarò, dal comm. Pier Francesco Mistretta, dal cav. Prof. Giancarlo Martorana e dal cav. Avv. Antonio Mario Vitiello, dal cav. Mons. Michele Crociata, oltre che da numerosi medagliati. “Fa piacere e ci rende tutti orgogliosi poter prendere parte ad una cerimonia, che - ha sottolineato il prof. Comm. Antonio Fundarò - sancisce un percorso professionale altamente impegnativo, ma altrettanto gratificante, di un giovane della nostra comunità, il quale ha orgogliosamente deciso di mettere la sua vita al servizio della Patria”. «La Patria, la disciplina militare e l´onore militare rappresentano i pilastri dell´etica militare» ha commentato Vincenzo Amodeo accompagnato dai familiari sempre presenti, per la verità, in questo suo articolato cammino. «Oltre questi valori, fondamentali per la realtà motivazionale del militare, altri ci accompagnano in questa scelta importante che compiamo: coraggio, disciplina, obbedienza, patriottismo, spirito di sacrificio, spirito di corpo, fedeltà personale al superiore, aspirazione alla gloria, coraggio, altruismo, impegno, lealtà, orgoglio, preparazione professionale, senso del dovere, senso della responsabilità, iniziativa, fermezza, tenacia, ordine, umanità, abnegazione, amor proprio, rispetto per il prossimo (ed anche per il nemico) ed altri ancora» continua Vincenzo Amodeo con la fierezza scolpita in viso. «Il mio impegno è e sarà sempre a tutela della Patria, intesa essa come il bene supremo di tutta la collettività; impegno che, talvolta, può richiedere il sacrificio del singolo per il bene di tutti, così come afferma Orazio “dulce et decorum est pro patria mori”. “Il vostro successo sarà direttamente proporzionale al contenuto del vostro bagaglio culturale e valoriale e alla capacità di restare umili, disponibili e aperti al dialogo” ha commentato, a conclusione della cerimonia, presenti numerosi militari, tra gli altri, l’arciprete mons. Aldo Giordano, cavaliere di Grazia Ecclesiastica del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
|