Inserita in Politica il 29/11/2019
da Cinzia Testa
Il Rotaract Palermo Montepellegrino, il 5 dicembre, festeggia il suo 2° compleanno
Proietti: «Il Rotaract è un’avventura fatta di amicizia, servizio, leadership e divertimento…perché non viverla?» ha commentato Daniele Proietti, lanciando un appello a quanti vogliono cercare un senso e trovarlo effettivamente, alla loro vita.
Tempo di grandi festeggiamenti per il Rotaract Club Palermo Montepellegrino, l’Associazione promossa e sostenuta dal Rotary International e formata da giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che quest’anno festeggia il suo secondo compleanno ed è lieta di invitare, i soci del Rotaract e del Rotary Club Palermo Montepellegrino, gli amici e gli aspiranti soci, all’evento celebrativo che avrà luogo giovedì 5 Dicembre, presso il White Club, in via Massaia Guglielmo Cardinale, 7 (zona Arenella), a partire dalle ore 20:00. Per l´occasione, come l´anno scorso, verrà effettuato un sorteggio: il numero sorteggiato vincerà un soggiorno per due persone di due giorni e una notte in Sicilia. Il soggiorno sarà gentilmente offerto dal Tuareg Tour Operator. Il Rotaract Palermo Montepellegrino è attivo dal 2017 e in questi anni ha promosso numerose iniziative per rispondere al meglio alle esigenze della comunità, trattando temi importanti per il territorio e dando risposte concrete ai tanti bisogni dei più deboli e dei meno fortunati del territorio. Un club che in linea con il nome che porta fa, costantemente, della sua presenza azione concreta. «Il primo Club Rotaract nacque, a North Charlotte, nella Carolina del Nord, proprio 52 anni fa circa, il 13 marzo 1968. L’associazione deve il suo nome alle parole “Rotary” ed “Action”, combinazione che venne scelta in seguito ad un sondaggio tra gli studenti dell’Università di Houston, nel Texas» sottolinea il presidente del Club Daniele Proietti. Ma cosa significa questo nome? È lo stesso Daniele Proietti a sintetizzare l’importanza di questo sodalizio di servizio. «I valori del Rotary uniti allo slancio all’azione delle nuove generazioni! Da allora tanta strada è stata fatta, a oggi infatti sono attivi in tutto il mondo oltre 8700 Rotaract Club che contano circa 200000 soci in 170 paesi; solo in Italia sono presenti circa 448 Club, con circa 7200 soci, organizzati in 13 Distretti». E continua Proietti «I Soci dei Rotaract Club, in generale, e quelli del club che presiedo, operano con volontà, impegno e spirito di servizio organizzando progetti attivi e di raccolta fondi finalizzati a soddisfare le esigenze della comunità locale e internazionale. Le varie iniziative hanno principalmente lo scopo di favorire la comprensione internazionale, portare l’attenzione su temi di pubblico interesse ed azioni di concreto supporto allo sviluppo lavorativo e professionale dei giovani, oltre ad attività culturali ed a campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze». «Il Rotaract è un’avventura fatta di amicizia, servizio, leadership e divertimento…perché non viverla?» ha commentato Daniele Proietti, lanciando un appello a quanti vogliono cercare un senso e trovarlo effettivamente, alla loro vita. Agenzia di comunicazione ed eventi per Sicilia
Il giorno lun 25 nov 2019 alle ore 21:59 Antonio Fundarò ha scritto: “Insegnare ed apprendere per competenze” Concluso il corso di formazione per i docenti dell’Ambito 22 dell’USR Sicilia ricadente nell’Area tematica “Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base” *** di Filippo Nobile *** Si conclude, all’Istituto Balsamo Pandolfini di Termini Imerese, scuola polo per l’Ambito 22 dell’ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, il corso di formazione, per docenti di ogni ordine e grado, dal titolo “Insegnare ed apprendere per competenze” ricadente nell’Area tematica “Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base”. Relatore dei quattro incontri, il prof. Antonio Fundarò, docente al Corso di laurea in “Scienze e Tecniche Psicologiche” dell’Università degli Studi di Palermo e docente del MIUR; tutor, invece, la professoressa Nicasia Concialdi. «Con l’introduzione della Certificazione per Competenze – sottolinea il prof. Antonio Fundarò - la scuola è chiamata a valutare non solo e non più le conoscenze (sapere) e le abilità (saper fare e applicare regole, sulla scorta di una guida) degli studenti, ma con più attenzione le loro competenze (sapersi orientare autonomamente e individuare strategie per la soluzione dei problemi) in contesti reali o verosimili. Proprio per questo è importante che gli istituti e gli insegnanti abbiano gli strumenti adatti per questo tipo di valutazione». «Il corso ha l’ambizione di essere intervenuto, prioritariamente, sul fronte delle conoscenze: Normativa di riferimento: quadro nazionale ed europeo; Costrutti teorici e lessico: conoscenza, abilità, competenza, competenza chiave e di cittadinanza, valutazione degli apprendimenti e valutazione autentica, compito di realtà, rubrica valutativa; progettare e valutare per competenze in classi con alunni normodotati, BES, DSA, alunni in situazioni di handicap; approcci metodologici attivi e funzionali nella didattica per competenze; esempi di buone pratiche e modelli significativi applicabili in classe favorendo la correlazione tra attività curricolari e situazioni reali. Poi, sul fronte delle competenze: relazionali, organizzativo-gestionali, didattico-metodologiche; saper progettare un’unità didattica di apprendimento per competenze usando un format condiviso che coinvolga o la sola disciplina di insegnamento del docente in formazione o più discipline, in un’ottica interdisciplinare e trasversale; saper contestualizzare l’unità progettata all’interno di un percorso di curricolo verticale; rafforzare le competenze di base attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche innovative; saper definire un compito di realtà; analizzare rubriche valutative; saper documentare percorsi didattici; prendere parte a momenti di condivisione/riflessione in gruppo, collaborando con colleghi della stessa disciplina e/o di discipline diverse; riuscire ad auto-valutare l’efficacia delle unità progettate e la ricaduta sulle classi in cui si effettua la “sperimentazione”». Infine, continua il professore Fundarò, il corso ha fornito un serie importantissima di abilità operative. Tra queste «realizzare un lavoro di ricerca azione; progettare un’unità didattica di apprendimento per competenze, da realizzare attraverso una reale sperimentazione, usando un format condiviso; scegliere tra le metodologie didattiche innovative ed attive quelle più funzionali nell’unità didattica di apprendimento da sviluppare; progettare nello specifico un compito di realtà; utilizzare una rubrica valutativa». Il tema delle competenze è ormai ineludibile per la scuola italiana: Indicazioni Nazionali, certificazione degli apprendimenti, prove INVALSI lo testimoniano. Il percorso formativo proposto ha messo a tema una progettazione didattica orientata verso lo sviluppo di competenza, attraverso la predisposizione di unità di apprendimento finalizzate al raggiungimento di traguardi formativi definiti a livello nazionale. Il corso ha rappresentato una occasione operativa per confrontarsi con queste sfide professionali.
Antonio Fundarò
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