Inserita in Un caffè con... il 30/08/2019
da Cinzia Testa
La politica italiana immersa in una cortina di fumo
D’innanzi all’assurdità della situazione politica che stiamo vivendo affiorano uno dopo l’altro nella nostra mente una miriade di interrogativi a cui è davvero difficile dare risposta:
come può un movimento nato per rivoluzionare i sistemi corrotti e i giochetti politici diventarne parte integrante?
Come può un partito che si è fatto promotore della lotta a tale movimento accettare un governo di coalizione con lo stesso?
Come può un Presidente del Consiglio che aveva affermato, che non avrebbe fatto parte di altri governi, dichiararsi pronto a ricoprire un nuovo incarico per giunta con il fronte opposto?
Come può una nazione, democratica per definizione, trascurare il volere dei cittadini consentendo la creazione di un governo di convenienza in fretta e furia?
Questi sono gli interrogativi che sentiamo risuonare giorno dopo giorno nelle case degli italiani. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo ha del grottesco: una nazione in recessione che avrebbe bisogno di politici desiderosi di trattare con i programmi alla mano, si ritrova invece sommersa da giochi di potere volti alla conquista delle preziose poltrone. Tutto ciò non può che portare rabbia e disillusione verso la realtà. Vista la totale mancanza di chiarezza di intenti e il farraginoso programma politico che si prospetta, sarebbe stato giusto, anzi necessario andare alle elezioni.
Quindi la discontinuità tanto decantata sarebbe un governo con lo stesso Presidente del Consiglio appoggiato da un partito che già in passato ha avuto ampie possibilità di governare e che adesso ritorna senza che siano stati consultati gli italiani? Qualunque sia l’ideologia politica di ognuno di noi, ciò che è sbagliato alla radice è la modalità con cui sta avvenendo tutto ciò.
Gli italiani si trovano sballottati a destra e a sinistra a dover assistere a cambi di rotta bruschi e repentini.
Ognuno rifà un’Italia a proprio piacimento rendendoci burattini di uno spettacolo che non ci rappresenta, quando basterebbe dare il reale valore a una sola parola: democrazia.
È vero che il nostro sistema di istruzione a causa delle sue lacune non è stato in grado di creare una generazione ricca di competenze in materia, ma non si può di certo credere che siamo completamene estranei ai fatti.
Ad esempio, sentiamo, che senso ha interrogare la piattaforma Rousseau, emblema di trasparenza e correttezza dei pentastellati, una volta ottenuto il consenso? Quale domanda facilmente aggirabile potrà essere posta da un sistema il cui scopo era mostrare integrità? E soprattutto, se già tutti sono a conoscenza dei forti dissensi anche di membri del movimento, vedasi ad esempio i commenti sui social che sono magicamente spariti, era davvero necessario porre l’interrogativo?
Quello che vediamo adesso è semplicemente fumo negli occhi, un’enorme cortina di fumo che vuole oscurare la totale mancanza di coerenza dei fatti attuali per addolcire l’amara realtà.
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