Le differenze tra la nostra economia e quella estera sono sempre un tema caldo, molto dibattuto a causa del divario in continuo aumento.
Qui parleremo del prezzo del pedaggio di una nostra autostrada: la Milano- Taranto, una delle più care in Italia. Per percorrere in giornata (sola andata) questa tratta la cifra da pagare è di 69,70 euro.
Se vi state chiedendo cosa c’entri con la Svizzera la risposta è la seguente: questo paese potrebbe essere posto come modello di civiltà, come esempio di risparmio intelligente e soprattutto di costi sostenuti. I cittadini svizzeri pagano annualmente un bollino, che prende il nome di vignetta autostradale, che consente di circolare sulle autostrade e sulle semiautostrade al costo di 40 franchi (quasi 35 euro). Un’assurdità se pensiamo che con la stessa cifra noi italiani riusciamo a percorrere 500 km per un solo viaggio (e ricordiamo la netta differenza tra gli stipendi svizzeri e i nostri!)
Ma andando a monte, qual è il problema che ci porta a questa esosa tassazione?
Il sistema è il seguente: lo stato, impossibilitato a gestire una questione economica così gravosa, ha dato in gestione le autostrade a privati. Questi, in cambio dei pedaggi, si occupano dei lavori. Tale sistema porta a un arricchimento dei gestori autostradali, che molte volte risparmiano sulla manutenzione, e a un depauperamento delle nostre tasche. Al giorno d’oggi troviamo tantissimi italiani che pur di evitare costosi pedaggi scelgono vie secondarie che si ingorgano arrecando disagi al traffico. In secondo luogo, le autostrade su cui sono state spese cifre esorbitanti si ritrovano a essere quasi deserte a causa dei loro costi.
Evidentemente qualcosa nel sistema italiano non funziona. L’opinione pubblica si chiede perché lo stato non riprenda in mano la situazione; d’altronde potrebbe farlo tranquillamente, primo, eliminando la corruzione, secondo gestendo meglio del privato la manutenzione (anche se con maggiori costi) e pur permettendosi pedaggi meno esosi. Tutto ciò considerato, se gestita la cosa con criterio manageriale e onestà, ci guadagnerebbe lo stato e soprattutto gli utenti.
Cinzia Testa