Inserita in Politica il 23/01/2014
da Michele Caltagirone
D´Alì su aree metropolitane: ´Occorre avviare il tavolo per la definizione´
"Occorre una seria pausa di riflessione sul disegno di legge di riordino delle autonomie territoriali". Lo afferma il senatore Antonio D´Alì, secondo il quale "il grande spreco di denaro pubblico e la crescita esponenziale del debito dello Stato affondano le loro radici nel sistema regionale e comunale, non solo provinciale, e nella sua eccessiva frantumazione. Oggi che pare si parli concretamente di riforme per ridurre la spesa dobbiamo, piuttosto che fare interventi parziali o di semplice rivisitazione di un´architettura istituzionale ormai superata, varare un grande riordino delle regioni, non più di sei rispetto alle venti attuali". Secondo l´esponente del Nuovo Centrodestra inoltre "bisogna individuare poche e grandi aree metropolitane, non più di tre: Roma, Napoli e Milano. Si deve poi assolutamente ridurre il numero dei comuni che sono ancora oltre 8000. Una vera revisione del titolo V potrà provvedere quindi a definire una moderna e snella struttura delle autonomie territoriali, evitare con il crisma della costituzionalità l´impugnabilità dell´abolizione delle Province fatta con legge ordinaria, ed una semplificazione del quadro del governo territoriale mirata a più che dimezzare spesa e sprechi collegati ad un sistema ormai datato e contrario agli interessi dei cittadini italiani. Chiederemo pertanto che si attivi un tavolo della discussione sulla riforma del titolo V che oltre ed ancor prima di definire nuovamente il riparto delle competenze tra Stato, Regioni, Aree metropolitane e comuni ne definisca un nuovo assetto territoriale e numerico in grado di affrontare veramente la grande sfida della diminuzione della spesa pubblica per uno sviluppo economico e sociale omogeneo di tutte le porzioni della nostra Nazione".
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Commenti |
24/04/2015 - Al referendum parteciparono solo il 14% degli aventi diritto, perch´ non si sapeva nemmeno che ci fosse... (Giuseppe) |
26/01/2014 - Scusi Ingardia, quale giudizio popolare riferito alla Grande Trapani? Il ridicolo referendum fatto in piena estate,senza alcuna pubblicizzazione, referendum consultivo quindi praticamente inutile nel comune di Erice?Tranchida fu molto furbo ma i trapanesi/ericini stupidi non sono. Trapani ed Erice sono un´unica Città, chi non vuole la loro unione è per puro interesse, le poltrone fanno comodo. (Giovanni) |
23/01/2014 - quando Antonio D´Alì era presidente della Provincia l´ente che presiedeva non era inutile, lo stesso dovrebbe ricordarsi che il suo progetto della Grande Trapani è stata battuto dal giudizio popolare (giuseppe Ingardia) |
23/01/2014 - Secondo me Palermo e Catania, con i rispettivi hinterland, possono organizzarsi in ´aree metropolitane´, ed anche Messina, ma solo facendo sistema con Reggio Calabria. Per il resto quoto ro.vento. (pammilo) |
23/01/2014 - L´apparato statale, in tutte le sue espressioni, ha assunto una mastodonticità pari alla sua inefficenza, supportata da una quantità di leggi e di norme fiscali ed amministrative, di cui il cittadino è vittima designata. Occorre intervenire urgentemente per rendere tutto più economico,più semplice e più moderno (gaspare) |
23/01/2014 - Perfettamente d´accordo, falvo che ciò non voglia significare che in Sicilia si debba "bloccare" l´ormai avviato processo di abolizione delle province, considerato il clima di contrasto alla legge che viene da molti partiti (ro.vento) |
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