Inserita in Politica il 16/04/2019
da Direttore
Co.S.P.: si allunga l’elenco delle aggressioni nel carcere di Foggia.
Co.S.P.: si allunga l’elenco delle aggressioni nel carcere di Foggia. Nel capoluogo Dauno poliziotto penitenziario riporta prognosi giorni 10 (dieci). Il territorio di Foggia per gravissimi fatti anche delle recente ultime ore sale sempre in negativo alle cronache nazionali tra cui le aggressioni ai Servitori dello Stato.
“Siamo poliziotti e non carne da macello per detenuti”. E’ questa la prima reazione della Federazione Sindacale di polizia penitenziaria Co.S.P. alla notizia dell’ennesima aggressione consumatasi questa mattina verso le 9,30 circa tra le mura del carcere di Foggia. Un detenuto della sezione giudiziario del nuovo complesso carcerario che ospita circa 630 detenuti circa a Sorveglianza a Vista, di Nazionalità Rumena R.S. si è scagliato contro un Assistente Capo di penitenziaria D.A.. Stando a quanto emerso, il poliziotto sarebbe stato colpito violentemente con schiaffi sulla testa inferti in varie parti del corpo,tanto che è sbandato battendo la testa contro il muro. Soccorso da altri Agenti l’uomo è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia riportando una prognosi di giorni 10 (dieci) a causa cervicalgia da contraccolpo ricevuti. Sull’accaduto è intervenuto il segretario nazionale del sindacato autonomo Domenico Mastrulli: “Nonostante abbiamo ripetutamente chiesto provvedimenti urgenti e l’invio di altri uomini in occasione dell’ultimo incontro anche con il Prefetto, nulla è accaduto se non il temporeggiare o peggio ancora sottrarre personale per attività che non ci competono in violazione all’ex art. 5 della Legge 395/1990 Riforma del Corpo”. “Nelle carceri pugliesi – sottolinea il segretario generale nazionale del Co.s.p. - la gente soffre. Chiediamo una immediata ispezione ministeriale in Puglia e l´avvicendamento dell´attuale provveditore regionale con il passaggio delle competenze ai singoli Prefetti”. “A fronte del susseguirsi delle aggressioni – spiega Mastrulli - si espongono gli agenti di polizia a insulti e minacce a volte anche di morte. “Una maggiore presenza di agenti nelle carceri e il recupero di circa 7mila unità impiegate negli uffici amministrativi oltre allo scorrimento delle graduatoria sono gli strumenti che secondo Mastrulli potrebbero alleggerire la situazione se accompagnati dalla certezza della pena e dalla immediata sospensione dei benefici per i detenuti violenti. Nel penitenziario di Foggia a fronte di una popolazione carceraria di circa 630 detenuti i poliziotti sono circa 270 con turni anche di 8 e 12 ore continuativo come le scorte e traduzioni,poliziotti che convivono con situazioni strutturali e organizzative estremamente critiche.
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