Inserita in Politica il 26/11/2018
da Direttore
Trapani Birgi, Santangelo: Le tesi ‘originali´ di Turano smontate punto per punto. Musumeci prenda in mano il futuro degli aeroporti siciliani
Roma, 26 novembre 2018 – “Un unico sistema aeroportuale siciliano è ciò di cui abbiamo bisogno. Tuttavia, la gestione degli aeroporti siciliani non compete allo Stato. Per questo ci sono le società di gestione, nel nostro caso Airgest che è in mano alla Regione siciliana.
Il ruolo della Regione, immaginato da Crocetta e da quanti oggi vogliono la fusione a tutti i costi, sembra quello del liquidatore interessato più che altro alla svendita di Airgest a Gesap. Troppo poco per un territorio che chiede di essere sostenuto”. Lo dice il Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Vincenzo Maurizio Santangelo, che continua: “Il Presidente Musumeci deve prendere in mano la situazione e farsi garante dell’accordo tra tutti gli aeroporti siciliani per costruire una rete regionale. Ancora una volta, confermiamo al governatore che siamo pronti a seguire e supportare nelle sedi opportune, a livello centrale, le richieste di Musumeci che vadano in questo senso, per garantire ciò che è mancato al nostro aeroporto: la programmazione”.
E quindi, il sottosegretario esamina punto per punto le tesi a dir poco ‘originali’ dell’onorevole Turano esposte da quest’ultimo in un breve video facebook e attraverso le quali difende il suo operato sull´aeroporto di Trapani. “Ristabiliamo la verità dei fatti”, va avanti il Sottosegretario:
1. Turano afferma che Alitalia non ha partecipato alla gara su Birgi nel 2017 però l’ha affossata con un ricorso. “Falso, - afferma Sntangelo – dal momento che si trattava di una gara a procedura ‘ristretta’ che si svolgeva in due fasi. Nella prima fase Airgest doveva ricevere le manifestazioni di interesse. Nella seconda fase, invece, le offerte vere e proprie. Alitalia ha partecipato alla prima fase, ma quando riceve la richiesta di presentare l’offerta da parte di Airgest, decide di impugnare il bando perché a suo avviso erano state modificate alcune condizioni. E in effetti arriva la bocciatura del bando dal TAR che conferma come Airgest, nella seconda fase di formulazione del bando, abbia modificato alcune condizioni; e come abbia ‘cucito’ su misura il bando su Ryanair. Di fatto, la bocciatura del TAR blocca tutto”.
2. È vero che Alitalia ha impugnato il bando Airgest “solo” per fare un danno a Trapani? “L’On. Turano non sa o continua a far finta di non sapere – dice il sottosegretario - che Alitalia ha impugnato anche un bando analogo a quello di Trapani emanato dalla Regione Calabria, fatto, quest’ultimo, che rientra nel normale comportamento di una compagnia che intende fare concorrenza ad altre compagnie low cost. Tale strategia risulta in linea con la necessità di mostrare una società competitiva sul mercato, anche nei confronti di eventuali acquirenti interessati all’acquisto di Alitalia”.
3. È vero che la responsabilità è dello Stato e del M5S? Chi ha competenza su Birgi? “È probabile che Turano non conosca le competenze in materia di aeroporti e soprattutto faccia finta che la Regione non sia proprietaria di Airgest, ma è difficile che non sappia che non è il Governo nazionale, ma la Regione, a nominare gli amministratori di Airgest. I cittadini devono sapere che tutte le scelte operate sin qui per l’Aeroporto di Birgi sono imputabili al precedente governo regionale del Partito Democratico a guida Crocetta, che Turano ha appoggiato fino a pochi mesi prima di salire sul carro del nuovo governo, di segno diametralmente opposto, in un gioco di coerenza esemplare che lo ha portato a seguire politicamente le vicende del declino dell’Airgest fino al rischio default”.
4. È vero che solo a Trapani si sono fatte le gare per le rotte aeree? “Non è vero, - prosegue Santangelo - l’On. Turano, Governo e Management e anche alcuni altri politici locali non sanno o fanno finta di non sapere che gare come quelle di Trapani si sono svolte in tutta Italia. In Sardegna, ad esempio, era stato fatto un bando analogo a quello aggiudicato a Trapani solo per tre lotti, e anche in Sardegna era stato un mezzo flop, con pochi lotti sono aggiudicati e Ryanair che non aveva partecipato neanche a quel bando. Le notizie più recenti vogliono che Ryanair stia addirittura per abbandonare definitivamente Alghero.
5. È vero che non c’è una normativa unica nazionale? “La trattativa privata di cui parla l’On. Turano – dice Santangelo - è una pratica che le amministrazioni pubbliche e gli aeroporti pubblici non possono fare. Turano dimostra di non conoscere le norme e le modalità operative che Regioni, enti locali e società aeroportuali devono seguire per incentivare le compagnie aeree. Nel caso delle Regioni, si segue ovviamente il codice dei contratti, ma bisogna operare secondo le linee guida europee. Se si riferisce, invece, al cosiddetto co-marketing fatto da enti pubblici ed enti locali, l’On. Turano deve prendere atto che in questo campo l’affidamento diretto non esiste e che la trattativa privata è scomparsa da tempo dal codice dei contratti. Se si riferisce alle trattative tra gli aeroporti e le compagnie aeree, si deve seguire una procedura dettata dalle linee guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2016.
6. È vero, nel complesso, che i Comuni non hanno pagato? “Turano dice anche che i Comuni non hanno finanziato il co-marketing e accusa i privati di non sostenere Birgi, ma non smette di meravigliarci quando afferma, per supportare l’argomento, che i privati non hanno messo soldi, investendo, invece, sull’aeroporto di Palermo. Per farlo elenca i comuni di Palermo e Cinisi, la città metropolitana, e l’Associazione degli Industriali, dimenticando la Camera di Commercio. Ma Turano sa che l’Aeroporto di Palermo è in mano pubblica per il 98.58%? E Catania per il 100%? E allora perché afferma che i privati investono a Palermo? Forse vuole spostare l’attenzione dei trapanesi sul mancato intervento dei privati? Sembra proprio che per difendersi, l’onorevole attacchi senza fondamenta.
7. È vero che il Movimento 5 Stelle non abbia proposto soluzioni? “Il Movimento non vuole che Airgest sia svenduta solo perché oggi è in crisi. Qualche anno fa anche gli aeroporti di Catania e Palermo erano in crisi e c’era qualcuno convinto che il rimedio fosse darli ai privati. In questi anni è stato dimostrato che gli aeroporti possono essere gestiti con profitto e, dunque, no alla privatizzazione e sì alla gestione unitaria. La logica dei due Poli Palermo-Trapani e Catania-Comiso è già vecchia prima che sia avviata. La Sicilia deve presentarsi alle compagnie aeree come un sistema unico efficiente ed efficace, capace di negoziare condizioni favorevoli per i singoli scali. A tal fine ci vuole una governance unica ed uno strumento di Rete aeroportuale capace di programmare infrastrutture e servizi, con una nuova politica promozionale anche per il turismo.
8. Qual è dunque la conclusione? “L’On. Turano, insomma, ha smesso di fingere di aver trovato le soluzioni appropriate e adesso non perde occasione per depistare la platea. I suoi continui annunci sono stati inaugurati quando promise pubblicamente a nome del Governo regionale un bando in soli tre giorni. Si tratta dell’ultimo bando pubblicato in leggero ritardo di 5 mesi rispetto all’annuncio. Nel frattempo, l’economia turistica trapanese, in alcune zone specifiche, andava a gambe all’aria ma l’On. Turano, in questo appoggiato dalla sua compagna di partito, l’On. Lo Curto, iniziava a dare la colpa di quanto accaduto al Movimento 5 Stelle e adesso anche al Governo nazionale. Del tutto inspiegabilmente. La verità è che la nostra forza politica aveva preannunciato questi ritardi e il fallimento della politica regionale in questo ambito, ma oltre le innumerevoli denunce, nulla poteva di fronte a tanta approssimazione. Sotto il profilo dell’impatto economico, siamo sinceramente dispiaciuti per l’insopportabile mortificazione che ne è derivata al territorio. Turano guardi adesso alla sua storia recente che dimostra una sfilza di gaffe più o meno istituzionali ed errori politici e strategici che dovrebbero solamente indurlo a tacere per poter riflettere meglio sul da farsi e dare informazioni più precise ai cittadini”.
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