Inserita in Nera il 22/10/2013
da Marina Angelo
Palermo: smantellato l´ipermercato della droga; alla ´Guadagna´in manette 43 persone
«Mio padre vende il fumo» lo diceva un bambino di appena 3 anni e mezzo ai suoi compagni all´asilo. E’ emerso anche questo dall’ operazione antidroga “Araba fenice” portata a termine dai carabinieri di Palermo all´alba di oggi con un totale di 43 arresti.
È un´importante operazione antidroga in un quartiere strategico come la Guadagna, che provvede non solo alle esigenze della città ma anche della periferia
Gli investigatori hanno raccolto lo sfogo del padre del bambino, Carmelo Arizzi, di 37 anni mentre parla, senza sapere di essere intercettato con Antonino Lucera 36 anni, ritenuto uno dei capi dell´organizzazione.
Arizzi si lamenta con Lucera del comportamento del figlio che a 3 anni e mezzo «ripete tutte cose... è andato a dire... mio padre vende il fumo... ahhh... e lo sai come fu... che glielo ha detto... ed è venuto il bidello della scuola... e sono venuti. Mi fa, vedi che tuo figlio mi disse così... che fa?... e che ti ha detto?... e che gli ho dovuto fare? Gli ho levato i giocattoli, la Play station e abbuscò legnate (ha preso botte ndr)». Secondo gli inquirenti questa conversazione «fa ben comprendere come l´attività di spaccio in queste famiglie sia spregiudicata e intrinsecamente legata alla quotidianità».
«Palermo oggi si conferma un’ importante piazza di spaccio e di traffico per tutta la Sicilia» ha detto il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo commentando la maxioperazione antidroga
«È stata sgominata un´organizzazione che aveva il controllo su un intero quartiere, ma nessun arrestato è legato alla mafia anche se c´è qualche soggetto che offre delle parentele precedenti.- Ha sottolineato il procuratore Francesco Messineo nel corso della conferenza stampa- La cosa non sorprende, perchè le indagini da cui ha preso le mosse l´inchiesta risalgono ad anni fa. Per cui la nuova attenzione di Cosa nostra può non essere presente».
Due elicotteri e 180 carabinieri per sgominare quello che è stato definito un vero e proprio ipermercato della droga. Non mancava nulla: nel corso dell’indagine i carabinieri hanno sequestrato sei chili di hashish, otto chili e 505 piante di marijuana, cocaina e eroina per migliaia di euro e 16mila euro in contanti.
Si tratta di due associazioni che agivano parallelamente e mai in contrapposizione tra loro, scambiandosi reciprocamente lo stupefacente, i pusher e le vedette. Tra i due gruppi, quello più importante era capeggiato da Antonino Lucera, vero e proprio punto di riferimento di tutta la piazza, per via delle sue parentele di spessore mafioso. La sua auto era diventata un "ufficio mobile", dalla quale decideva l´acquisto di droga da questo o da quall´altro produttore, commentava il lavoro dei pusher ai quali dava indicazioni su come spacciare e non farsi arrestare.
«Sono state utilizzate tutte le moderne tecniche -aggiunge - per riuscire ad arrestate capi e piccoli spacciatori a cui si rivolgevano tantissimi consumatori». Per il procuratore aggiunto Teresa Principato, «la Guadagna è un mercato storico dello spaccio. Nel territorio ci sono numerose vedette che avvertono subito gli spacciatori della presenza di carabinieri e polizia che stanno facendo indagini sullo spaccio. Da qui la complessità delle indagini messe a segno dai carabinieri».
«Nel quartiere - ha concluso - si può acquistare ogni tipo di droga. L´organizzazione ha una struttura familistica che non si è mai fermata neppure davanti alle varie operazioni di polizia giudiziaria che vengono vissute come un momentaneo fastidio».
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