Inserita in Politica il 06/06/2017
da Direttore
protesta dei Magistrati onorari a difesa della giurisdizione e della giustizia
Il Ministro della Giustizia ha deciso di affossare la magistratura onoraria. Una giustizia efficiente che sia utile al paese, alla società ed al sistema economico, cozza con le esigenze di una classe politica il cui tasso di indagati e condanni, soprattutto nelle ultime legislature è altissimo.
Non trova altra spiegazione il comportamento politico della maggioranza, difronte alle tantissime richieste inascoltate dei capi degli uffici sia requirenti che giudicanti, resta imperturbabile nella sua essenza "del vuoto".
Tale atto tra l´altro, dopo la scortesia della Presidente Boldrini verso il reparto della Folgore, possiamo aggiungere quello del Ministro Orlando nei confronti dei circa 100 Procuratori e Presidenti di Tribunale, i quali avevano chiesto di essere ascoltati e, di converso, sono stati totalmente ignorati.
Il tentativo della Politica di voler relegare il ruolo della magistratura onoraria ad un ruolo marginale, che non comporti la presenza in servizio per non più di due giorni a settimana, ha il solo lo scopo di rallentare l´azione giudiziaria a vantaggio della criminalità.
La battaglia che i magistrati onorari stanno conducendo, come ha gia spiegato un VPO Siciliano, non è una battaglia per la stabilizzazione, ma, è una battaglia per migliorare gli standard di giustizia nel paese in un momento in cui sicurezza pubblica e privata richiedono il massimo sforzo da parte di tutti i cittadini ed in particolare da chi governa.
Seppur la stampa nazionale percepisce il problema è gli sta dando la giusta visibilità ha continuato il VPO ci lascia perplesso come un partito ,il PD strutturato su concetto di legalità ed antimafia insieme alla c.d. società civile sia assente sia nelle piazze che nei dibattiti. Ci piacerebbe ascoltare tutta quella pletora di antimafia che, sempre attiva e pronta per dichiarazioni ad effetto e slogan di circostanza, difronte a battaglie serie che riguardano il paese siano totalmente assenti, per usare le parole di Sciascia Cosa farebbe l´antimafia senza la mafia? In uno stato serie ben organizzato e strutturato non ci sarebbe ne la mafia ne l´antimafia.
In fine non puo essere sottaciuto anche l´azione del Presidente dell’ANM, il quale si è peraltro affrettato a chiedere alle Camere che venga chiarito che il limite di due giornate settimanali dovrebbe essere riformulato come limite di due udienze settimanali. E’ una precisazione, continua un rappresentante di categoria, di cui vorremmo ringraziarlo, perché presuppone che si debba lavorare full‐time, come chiediamo per rimettere in moto la giustizia italiana; infatti per tenere udienze due volte a settimana occorrono almeno altri quattro giorni di lavoro per studiare le cause e scrivere le sentenze.
la nota della FEDERMOT chiarisce inoltre che la legge‐delega cui si ispira il decreto delegato all’esame delle Camere dice altro: che il carico di lavoro deve contenersi entro limiti che consentano di cercarsi un altro lavoro; per la serie: “siete utili, ma andatevene via!”. Gli incentivi a fuggire non mancano: il decreto prevede una retribuzione annua lorda che per i più meritevoli si aggirerà intorno ai 16.000 euro lordi annui; tolta l’irpef e i versamenti Inps parliamo mediamente di 700 euro netti al mese con cui l’avido magistrato onorario potrà permettersi di cenare nelle mense della Caritas (se l’udienza finisce entro l’orario utile a mettersi in fila), dormire nell’archivio dei tribunali (con disappunto dei roditori intenti ad aggredire i fascicoli in attesa di una fissazione dell’udienza) accudire la prole (attraverso l’istituto dell’affidamento preadottivo ai servizi sociali, che cureranno l’avvio degli sfortunati figlioli onorari verso famiglie meno disagiate), aggiornarsi nelle fornite biblioteche del Ministero Giustizia (inutile dissipare il lauto stipendio in libreria, acquistando codici aggiornati con le continue depenalizzazioni).
Forse sarebbe piu opportuno ascoltare il M5S che in tema di giustizia resta latitante, e piuttosto che andare a lavorare per garantire giustizia e sicurezza ai cittadini, aspettare il reddito di cittadinanza, euro 800 netti, comodamente seduti sul sofà.
Grazie Ministro! dicono i magistrati onorari, A Lei e a chi Le ha suggerito questa soluzione che abbatte, insieme ai costi della giustizia, la magistratura che l’amministra, sia onoraria sia di ruolo, giacché la seconda vive (non sempre consapevolmente, ma i capi degli Uffici lo sanno) anche grazie al sostegno e della complementarietà della prima! Grazie perché Lei rafforza con questa iniziativa la nostra identità di servitori (e non di servi) dello Stato. Grazie perché adesso siamo convinti che non dobbiamo togliere il disturbo. Scioperiamo per restare, non per andarcene; per difendere la giurisdizione ordinaria, non la straordinaria fantasia di chi vuole affossarla. Questa Repubblica è anche e forse soprattutto nostra e degli altri lavoratori che concorrono al suo progresso; e la difenderemo, in quanto Stato‐comunità, insieme alla sua Costituzione! Non ci spaventa l’arroganza di alcuni soggetti politici o delle lobbie che si compiacciano di vivere nello Stato giudiziariamente più arretrato dell’Area OCSE; perché stiamo dalla diversa parte del Popolo Italiano… e ci resteremo. A costo di finire con le scarpe rattoppate o riverse al sole. Insomma: a qualunque costo!
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