Inserita in Politica il 24/04/2017
da Direttore
A difendere i lavoratori sono rimasti le istituzioni e non i "sindacati" della magistratura
Che la società sia retta dal simbolo dell´appeso dei tarocchi è gia noto da tempo, infatti, il mondo non è retto da un sistema lineare ma viene visto sotto sopra. si potrebbe citare il caso, letto qualche giorno fa su alcuni giornali, dove il mondo, per l´islam, è piatto e non tondo, perchè a dire dell´interessato "così è scritto nel corano". Bene, non è un fatto atipico o anormale è il mondo in cui viviamo, dove tutto è visto sotto sopra. Dove i valori dell´etica e della morale si sono persi per strada. Anzi, forse è l´uomo che ha perso un pezzo importante per strada, se stesso. E si arriva al dunque, negli ultimi anni si è assistito ad una perdita di credibilità prima della politica - che non rappresenta piu i valori sociali - e poi dell´Altra Casta, i sindacati. Citare i risultati sarebbe mortificante per tutti ma il tasso di credibilità sia della politica che dei sindacati è noto a tutti. Non ultimo, anche un´Associazione Privata qual´è l´ANM (Associazione Nazionale dei Magistrati), che dovrebbe rappresentare ed essere un punto fermo della cultura giuridica e di rappresentanza, dei magistrati tout cuor, interpellata dal Ministero della Giustizia sulla nota vicenda dei magistrati onorari, l´ANM con un "parere", secondo i criteri classici di interpretazione, privo di ogni valore giuridico sostanziale (non proveniente dal legislatore, ne dalla giurisprudenza ne dalla dottrina) ha ritenuto, in linea con il segno dei tempi, "tradire" i propri rappresentati e si schiera "contro i diritti dei magistrati onorari e contro l´Unione europea".
A criticare il parere dato dal "sindacato" delle toghe sulla riforma della magistratura onoraria non sono solo le organizzazioni rappresentative dei giudici di pace, che con le altre associazioni di categoria hanno chiesto un incontro al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ma anche esperti della dottrina e Procuratori della Repubblica. L´Anm, nel citato atto, si è spinta a "ipotizzare un concorso pubblico per accedere a funzioni ´declassate´, senza considerare - notano i giudici di pace - che tutti i magistrati onorari un concorso pubblico, in fase di accesso, l´hanno già superato". Forse, è sfuggita pure che la Magistratura onoraria è espressamente prevista dalla Costituzione e che per il solo funzionamento si rinvia, come per il resto dei principi costituzionali, alla legge.
Legge, che in atto è attesa da tutta la magistratura onoraria, dopo la delega del parlamento, ma, soprattutto è attesa dai cittadini che sono i veri destinatari di una riforma seria della magistratura che possa dare loro certezza del diritto, in tempi ragionevoli e che oggi, ciò è possibile anche grazie alla stabilizzazioni dei magistrati onorari a cui affidare quel carico di lavoro, spesso "snobbato" dalla politica e dalle istituzioni ma, che per il cittadino comune ha valore. Avere, in tempi brevi, il risultato di un ricorso o di una denuncia - al di la dell´esito che dipende dalla normativa vigente - in tempi ragionevoli è particolarmente importante, sopratutto in tempi in cui si assiste ad una grave crisi di valori ed un aumento del contenzioso.
L´ANM, inoltre, nel citato atto non ha fatto "nessun accenno ai dettami delle Istituzioni europee, in procinto di aprire la procedura di infrazione nei confronti dell´Italia che si concluderà con una sentenza della Corte di Giustizia Europea, avente forza vincolante per il Governo italiano e per tutte le autorità giurisdizionali italiane". Non possiamo ricordarci dell´Europa solo per pagare sanzioni per gli inadempimenti governativi o per addossare la responsabilità delle nuove e gravose tasse ed imposte, ma, sarebbe saggio ricordarsi dell´Europa, dei suoi trattati e dei suoi regolamenti oltre che dei suoi principi prima di agire in modo protezionistico di interessi di parte e non diffusi e delle sanzioni. Il Governo - concludono i magistrati onorari- "è oggi tenuto a riconoscere ai magistrati onorari e di pace in servizio le tutele previdenziali, assistenziali e stipendiali secondo i principi costituzionali e nei termini indicati dalla pronuncia del Comitato Europeo dei Diritti Sociali presso il Consiglio d´Europa e dalla Commissione Europea, non assumendo alcun rilievo giuridico o pratico il ridondante "parere" espresso dall´ANM".
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