Inserita in Politica il 13/02/2017
da Direttore
L´inquadramento a tempo indeterminato, invero, non c´entra niente con l´inquadramento nel ruolo ordinario dei magistrati di carriera
E´ servita la lettera di 90 Procuratori della Repubblica per far riflettere il Ministro della giustizia sulla gravità del professato intendimento politico di rendere ancora più precaria la magistratura onoraria. Prorogati per 17 anni, senza alcuna tutela previdenziale o assicurativa, i magistrati onorari si sono rivolti al Consiglio d´Europa e alla Commissione europea, che hanno censurato il loro inquadramento precario. Il Ministro Orlando ha stigmatizzato tale iniziativa europea additandola, con contegno ritorsivo, quale causa del suo diniego all´invocata stabilizzazione della categoria, ritenendola incompatibile con la Costituzione, che la riserverebbe ai soli magistrati che abbiano superato il concorso ordinario. Confondendo la stabilizzazione di tali lavoratori con l´inserimento nei ruoli ordinari, il Ministro del PD dimostra di ignorare che i Padri costituenti mai avrebbero consentito alla magistratura onoraria di esercitare “tutte le funzioni attribuite a giudici singoli” (art. 106 Co. 2 Cost.) per poi consegnarla alla precarizzazione o alle derive autoritarie di altri pubblici poteri. L´inquadramento a tempo indeterminato, invero, non c´entra niente con l´inquadramento nel ruolo ordinario dei magistrati di carriera, ma attiene all´inamovibilità, guarentigia di indipendenza e autonomia cui potrebbe derogarsi – forse – per i soli magistrati onorari di nomina elettiva, la cui istituzione non è peraltro mai avvenuta, seppure consentita dalla Costituzione. Per converso l´ordinamento conosce magistrati a tempo indeterminato di nomina non concorsuale: i consiglieri di Cassazione incaricati dal CSM per chiamata diretta dagli albi forensi e dagli atenei. L´inquadramento a tempo indeterminato dei magistrati onorari non tange minimamente le prerogative esclusive della magistratura di carriera, titolare unica di tutte le funzioni diverse da quelle giudiziarie devolvibili a giudici singoli: ossia quelle presidenziali, direttive, semidirettive e di composizione e designazione elettiva dei componenti di organi collegiali di autogoverno. Per difendere il proprio diritto a svolgere le funzioni loro affidate - a condizioni economiche rispettose della loro indipendenza e autonomia - e per ribadire la propria volontà di fornire un effettivo e sempre maggiore supporto alla magistratura di ruolo, i magistrati onorari sciopereranno dal 20 al 24 febbraio e si riuniranno il 16 febbraio alle ore 15.00 sotto l´organo di autogoverno dell´intera e unica magistratura, il CSM, dove invocheranno l´intervento del Capo dello Stato Prof. Sergio Mattarella, che lo presiede, quale garante supremo della democrazia, dell´unità nazionale e della autonomia dell´ordine giudiziario da ogni altro potere
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