Inserita in Cronaca il 26/09/2013
da Marina Angelo
La libertà di ´Cartagine´ costa 21.000 euro
Si va verso il rilascio del peschereccio mazarese ´´Cartagine´´, sequestrato lo scorso 20 settembre nelle acque del ´´Mammellone´´ da una motovedetta tunisina, scrivevamo ieri. E’ vero. Ma Cartagine potrà lasciare il porto di Sfax, dove è stato dirottato subito dopo il sequestro, dietro pagamento di un’ammenda di 21.000 euro.
A comunicarlo è stato ieri Giovanni Tumbiolo presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, dopo un colloquio telefonico con l´ambasciatore d´Italia in Tunisia, Raimondo De Cardona. Il diplomatico ha ricevuto la comunicazione da parte del ministro all´Agricoltura e Pesca della Tunisia, Mohammed Ben Salem. «I sequestri dei pescherecci - ha sottolineato Tumbiolo - creano gravi danni economici e finanziari a tutta la filiera ittica e rischiano di mettere definitivamente in ginocchio il settore della pesca siciliana e mazarese in particolare. E´ bene puntualizzare che nel 50% dei casi i sequestri avvengono senza nessuna particolare motivazione, in quanto vengono consumati in acque internazionali».
«Il danno della cosiddetta ´guerra del pesce´ che dura ininterrottamente da 50 anni - ha spiegato - e´ stimato in 90 milioni di euro, tutti a carico della fragile economia ittica siciliana. Il vero problema e´ che non sono stati chiaramente definiti i limiti e confini ed i conseguenti diritti reciproci». Per Tumbiolo «il principale responsabile è l´Unione europea. L´Europa non e´ mai intervenuta in questa complessa materia».
Amaro il commento dell´armatore: «A cosa serve avere il tracciato blue box che dimostra che quanto si è avvicinata la motovedetta eravamo in navigazione nel Mammellone? Cartagine era regolarmente in navigazione e quelle sono acque internazionali.- ha dichiarato Paolo Giacalone armatore del natante- Quando il peschereccio tornerà in porto consegnerò i documenti della barca alla Capitaneria di Porto – ha concluso- perchè non serve a niente seguire le regole, altro che ringraziare le autorità diplomatiche italiane».
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