Inserita in Cronaca il 25/09/2013
da Marina Angelo
A Paceco la raccolta firme contro i maxi stipendi dei top manager
Mettere un tetto ai maxi stipendi dei manager. E’ quanto prevede la proposta di legge di iniziativa popolare "Se firmi li fermi, se non firmi chi li ferma?"promossa dalla Fiba, la Federazione Italiana bancari e Assicurativi della Cisl.
A Paceco, l’appuntamento per la raccolta firme è previsto per domani giovedi 26 settembre in Piazza Vittorio Emanuele dalle 17 alle 20.
Chi firma, dunque, sostiene un limite alla retribuzione fissa dei manager privati di 294.000 euro (pari a quello dei manager pubblici) e un rapporto di 1:1 per il salario variabile (come da indicazioni europee). Il progetto proposto dalle due sigle Fiba, inoltre, è finalizzato a una regolamentazione che abolisca anche i bonus relativi alle maxi liquidazioni.
Ma questa è la prima di una serie d´iniziative che Fiba e Cisl intendono mettere in campo per contribuire alla riforma della finanza e dei mercati e per rilanciare il ruolo dei lavoratori nella società e nel sistema bancario e assicurativo nella consapevolezza che la vera emergenza del Paese sia l´equità sociale.
«I lavoratori - hanno spiegato dalla Cisl - sono chiamati a fare sacrifici, vedono diminuire i loro stipendi, rischiano il posto di lavoro e di perdere diritti e garanzie duramente conquistate nel tempo. È a loro carico l´onere della crisi strutturale del sistema economico, mentre i presidenti, gli amministratori delegati, i direttori generali, vengono premiati anche quando in azienda le cose vanno male, guadagnano stipendi e bonus milionari e, in uscita dall´azienda, percepiscono liquidazioni scandalose che feriscono il senso comune».
«Oggi tutto questo non è più tollerabile", per questo motivo la Fiba Cisl chiede una legge per limitare i compensi dei top manager di tutte le società di capitali. "Bisogna vietare le buonuscite milionarie e incentivare gli amministratori ad assumere, non a licenziare - concludono i rappresentanti della Cisl - Ma dalla proposta di legge emerge un´altra necessità: quella di pervenire a sistemi di remunerazione in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo, collegati con i risultati aziendali e opportunamente corretti per tenere conto di tutti i rischi e , in ogni caso, tali da evitare incentivi distorti che possano indurre violazioni normative o un´ eccessiva assunzione di rischi per la banca e il sistema nel suo complesso».
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