Inserita in Salute il 24/09/2013
da Marina Angelo
Casi influenzali in crescita, riapertura scuole e sbalzi climatici mix letale
Sono circa 60 mila a settimana i nuovi casi di “parainfluenza” che costringono gli italiani a rimanere sotto le lenzuola un dato che «aumenterà di circa 10-20 mila casi a settimana» ha affermato Fabrizio Pregliasco, virologo dell´università degli Studi di Milano, oggi nel capoluogo lombardo a margine di un incontro organizzato da Assosalute-Federchimica.
Adenovirus e rinovirus con forme respiratorie sono i soliti colpevoli responsabili delle infezioni che quest´anno non hanno quasi dato tregua agli italiani. «Ma l´autunno 2013 - precisa il virologo - porta con sè anche sintomi gastrointestinali più tipici dell´estate, con enterovirus ed astrovirus che causano dissenteria».
Il fatto che il boom delle infezioni respiratorie coincida con la riapertura delle scuole non è un caso: «I bambini sono gli “untori” tipici di questo tipo di infezioni», ricorda Pregliasco. Ma questi malesseri sono scatenati soprattutto «dalla variabilità della temperatuura nell´arco della giornata, con un´escursione termica che raggiunge anche 10 gradi».
Il detto secondo cui “non esistono più le mezze stagioni” non è mai stato così vero come nell´ultimo periodo: le tiepide giornate che caratterizzavano primavera e autunno, e davano tempo all´organismo di abituarsi ai cambi di temperatura, hanno lasciato il posto ad improvvisi sbalzi termici che contribuiscono a fare del nostro corpo “terreno fertile” per virus e batteri.
Per evitare di incappare nei virus, «come aveva detto topo Gigio nel 2009 - suggerisce Pregliasco, richiamando alla memoria lo spot lanciato all´epoca dell´ultima pandemia - lavarsi le mani, attenzione agli sbalzi termici e agli ambienti caldo umidi».
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