Se a livello nazionale è stato da poco approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell´Istruzione, Maria Chiara Carrozza,
il decreto legge «misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca»; in Sicilia, con l’eliminazione delle province c’è da aspettarsi delle novità e qualcuno, come il PD, sta cercando di far garantire al governo la continuità del percorso formativo nei licei provinciali e negli istituti professionali, oltre che tutelare il futuro dei docenti precari.
Di fatto, come avrete avuto modo di leggere in questi giorni su Trapani ok, alcuni problemi di fondo, o sarebbe meglio dire di fondi, si rintracciano proprio in Regione che, accreditandosi più volte e su più settori come cattiva pagatrice è riuscita ad innescare una vera e propria bomba ad orologeria scoppiata pochi giorni prima delle riaperture delle scuole in tutte le librerie che, riunitesi sotto la sigla AIL (Associazione Italiana Librai), hanno imposto alle famiglie il pagamento anticipato dei libri scolastici per le elementari promettendo il rimborso dei cedolini (
qui l’approfondimento) solo quando la Regione pagherà.
Raccontato in questi termini sembra un inizio travagliato che trova immediatamente speranza nelle parole del Vescovo monsignor Domenico Mogavero: «Ci sono circostanze che richiamano il trascorrere inesorabile del tempo e l’inizio del nuovo anno scolastico è sicuramente una di queste. Desidero esserci anch’io in questa ripresa per esprimere ai protagonisti della vita scolastica la mia affettuosa vicinanza in un’avventura bella ed esaltante pur se impegnativa, e per offrire qualche spunto di riflessione».
Il messaggio del Vescovo monsignor Domenico Mogavero continua agli alunni delle scuole del territorio diocesano «Agli alunni un saluto unito all’augurio di riannodare le fila di tanti discorsi interrotti: con i compagni di classe, con i docenti, con i percorsi formativi più o meno graditi, con se stessi. E insieme un invito: non decidete sui banchi di scuola cosa può essere utile per domani, trascurando quello che potrebbe apparirvi oggi di scarso interesse. Quello che lasciate per strada è perduto per sempre. La scuola intende formarvi alla vita, ma nessuno sa in anticipo come essa sarà».
Poi il Vescovo si rivolge ai docenti: «a loro auguro di essere testimoni di umanità, arricchita di saperi (di sapienza), e di coltivare negli alunni l’amore per relazioni vere, quelle che cambiano la qualità dell’esistenza, imparando e praticando l’arte difficile, ma necessaria, del dialogo. Ai genitori chiedo di non estraniarsi dalla realtà e dalle dinamiche della scuola. Questa, infatti, non è il luogo e il tempo che vi toglie il pensiero di badare ai figli, ma, al contrario, affianca la vostra responsabilità educativa e la completa secondo finalità e metodologia specifiche. Un pensiero e un augurio agli insegnanti di religione cattolica, che non sono un’intrusione confessionale a gamba tesa in una istituzione di cui riconosciamo e rispettiamo la laicità, ma l’offerta di una prospettiva educativa sul piano dei valori umani e spirituali senza intendimenti di proselitismo o di violazione della libertà di coscienza. Al personale non docente ricordo che concorrono a rendere funzionale, bello e vivibile l’ambiente scolastico e la loro figura resta simpaticamente nel cuore degli alunni quando se li sono trovati cordialmente vicini in momenti particolari. Buon inizio e buon lavoro».