Inserita in Sport il 11/05/2015
da Gabriele Li Mandri
Il punto sulla 35esima di Serie A: quell´inutile eroismo di Parma e Lazio
Questa 35esima giornata di Serie A è stata senza dubbio la domenica dei gesti eroici. Inutili. Chiedere al povero Parma: retrocesso, fallito, eppure eroico nel frenare il Napoli sul 2-2. Contro le big, i ducali possono vantare nell’ultimo periodo un ruolino di marcia invidiabile, ma del tutto pleonastico: l’orgoglio non basta per rimanere nella massima serie, soprattutto se emerso dopo che i giochi, in classifica, erano già praticamente fatti. Eppure c’è di che ammirare in questi giocatori che, senza stipendio da mesi, si son presentati al Tardini per fare partita vera, contro un Napoli in piena corsa Europa.
Purtroppo, e sottolineiamo purtroppo, il binomio “partita vera” e “maggio” non sempre combacia alla perfezione, e non sempre viene apprezzato dagli avversari. Di certo non hanno apprezzato i partenopei, sorpresi in campo dalla dinamicità dei gialloblù e costretti a rimontare per ben due volte lo svantaggio, senza riuscire a sfruttare i passi falsi delle avversarie dirette. Ma fra il non apprezzare, ed il comportarsi da bambini viziati e volgari, ce ne passa.
Il Napoli, non soddisfatto della brutta figura sportiva, ha infatti pensato bene di collezionarne una peggiore nel già zoppicante campo della moralità calcistica: rinfacciare a Mirante che il suo Parma è in Serie B, che sono dei falliti, e che non dovevano permettersi di mettere il bastone fra le ruote agli avversari è effettivamente “una schifezza”, per citare Donadoni. Ci pensino a fondo Higuain, Bigon e compagni: l’eroismo, anche se inutile, è sempre da lodare. La stupidità no.
Anche la Lazio, nel posticipo serale contro l’Inter, ha dimostrato che fra le sue fila militano 11 eroi. Anzi, 10. Facciamo 9. Perché, fra i cartellini di Massa (non è un gioco di parole) e la tendenza della Lazio all’autolesionismo, i biancocelesti finiscono in 10 poco prima della mezzora e addirittura in 9 dopo un’ora di gioco esatta. Eppure la partenza laziale era stata bruciante, con un gol di Candreva in avvio ed il 2-0 sfiorato pochi minuti dopo da Parolo: ci ha pensato Mauricio, con un fallo da ultimo uomo, a regalare il vantaggio numerico all’Inter e la punizione dell’1-1 a Hernanes, convalidata nonostante un evidente fuorigioco di Medel sul tiro a giro del brasiliano.
L’Inter attacca, la Lazio resiste e nella ripresa i biancocelesti concedono il bis: incursione di Icardi in area, Marchetti a valanga e rigore con conseguente seconda espulsione. Icardi non trova di meglio da fare che spararla in bocca a Berisha, ma il danno è troppo grave per essere suturato: l’Inter infatti, nonostante l’ansia da prestazione, trova il vantaggio a 5 minuti dalla fine, ancora con Hernanes. I nerazzurri vedono l’Europa League, i laziali vedono la Roma a braccetto: non un gran belvedere, ma ci vuole di peggio per abbattere 11 eroi. Anzi, 10. Facciamo 9…
Gabriele Li Mandri
(Foto tratta dal sito web del Corriere dello Sport)
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