Inserita in Cultura il 16/02/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ROTARY CASTELLAMMARE - L’Amore, il bello e l’arte per Platone e dintorni
Festeggiato San Valentino e la prima serata del Carnevale 2015
(Calatafimi Segesta/ Tp, .01.2015) Il Rotary Club di Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi, presieduto da Clelia Anania, con il Rotaract presieduto da Salvatore Ippati, l’Interact, il Centro Studi ed Iniziative Sociali Europee presieduto da Filippo Nobile, lo Studio Clinico Pedagogico Victor, di Filippo Nobile e di Vincenzo Bussa, oltre che di alcuni autorevoli professionisti del territorio trapanese e palermitano, hanno presentato, presso il noto Relais Resort Angimbè di Calatafimi Segesta, l’interessante relazione del filosofo prof. Antonino Cusumano su “L’Amore, il bello e l’arte per Platone e dintorni”. La serata è stata introdotta dal prefetto del Club Anna Maria De Blasi, apprezzata docente e scrittrice, da una dotta premessa della presidente Clelia Anania, farmacista e rotariana dallo spiccato senso del servizio, che, tra le altre cose, ha sottolineato come la realazione è l’occasione per ragionare intorno ad “Una carrellata di concetti, idee, speculazioni filosofiche. Per Platone, infatti, entrando nell’argomento, il bello è ciò che offre all´occhio e alla mente proporzione e armonia, ordine e misura, in modo che la varietà degli elementi si disponga in gradi e si componga in un tutto plasmato e ordinato dalla vita dello spirito, il quale, liberandosi gradatamente da tutto ciò che è corporeo e sensibile, può essere tratto verso il bello in sé, verso l´idea del bello, eterna, perfetta, immortale. L´arte dell´uomo non è altro che un´ imitazione della natura, che a sua volta è un´imitazione dell´idea, quindi un´imitazione dell´imitazione, non un´espressione diretta del bello. Per Aristotele gli elementi del bello sono: l´ordine, la proporzione, il limite; la fonte del bello è nel senso innato del ritmo e dell´armonia e nell´istinto d´imitazione, raffinato da due facoltà: vedere le cose con chiarezza e rappresentarsele con perfetta obbiettività. Per Kant è bello ciò che procura una soddisfazione di carattere universale, non esprimibile mediante concetti, libera da qualsiasi fine utilitario e morale: le cose non sono belle per la loro intima costituzione, che in se stessa resta a noi sconosciuta, ma perché sono capaci di eccitare e tendere in maniera armoniosa le nostre forze spirituali. E per noi, per ciascuno di noi, nella nostra vita e nella nostra quotidianità?”. Il relatore prof. Antonino Cusumano, al termine della serata, ha avuto assegnato un importante riconoscimento, un certificato con lode del presidente, con la seguente motivazione “per avere fatto rivivivere, con magistrale capacità dialogica e speculativa, il fascino della filosofia attraverso il bello, che è ciò che offre all´occhio e alla mente, proporzione e armonia, ordine e misura, in modo che la varietà degli elementi si disponga in gradi e si componga in un tutto plasmato e ordinato dalla vita dello spirito, il quale, liberandosi gradatamente da tutto ciò che è corporeo e sensibile, può essere tratto verso il bello in sé, verso l´idea del bello, eterna, perfetta, immortale”. E’ suguita una cena impreziosita dai sapori dello chef Gianvito Arena ed una serata danzante dedicata all’amore e al carnevale appena iniziato.
Filippo Nobile
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