Inserita in Economia il 05/02/2015
da REDAZIONE REGIONALE
CONFAGRICOLTURA FEGGIO CALABRIA - PER COMBATTERE AETHINA TUMIDA SERVONO LEGALITA’ E COLLABORAZIONE TRA APICOLTORI E ISTITUZIONI
Fai-Calabria e Confagricoltura Reggio Calabria, ritenendo l’emergenza sanitaria Aethina tumida in Calabria ancora di estrema attualità, hanno convocato un “Incontro informativo su Aethina Tumida”, svoltosi lo scorso 30 gennaio a Locri (RC), presso la locale sede di Confagricoltura Reggio Calabria. E’ il quinto appuntamento formativo degli ultimi quattro mesi, in risposta alle attese degli Apicoltori che operano sul territorio e che sono direttamente coinvolti nella problematica del parassita Aethina tumida. Nel corso dell’incontro gli apicoltori della Locride sono stati informati sullo stato della diffusione del parassita, sul numero dei ritrovamenti e delle aziende destinatarie dei provvedimenti di distruzione degli apiari, sulle tecniche utili nella ricerca del coleottero negli alveari e, grazie al contributo del Responsabile ASP Reggio Calabria sulle patologie apistiche dott. Mario Marroni, sulle normative messe in atto dal Ministero della Salute per contrastare l’emergenza Aethina tumida e i relativi obblighi a carico degli apicoltori. Nell’evidenziare che il Ministero della Salute, oltre a ritenere ottimistiche le previsioni di eradicazione dal territorio del parassita, ha più volte dichiarato che le tecniche alternative di lotta sinora proposte da varie fonti non sono applicabili nel nostro territorio, gli esperti di FAI-Calabria hanno chiarito con dati alla mano come ogni applicazione di lotta alternativa finora suggerita – sia essa chimica, meccanica, biologica o di altra natura - recherebbe un danno all’apicoltura calabrese ben maggiore di quelli finora sopportati a seguito della strategia di eradicazione attualmente in atto. FAI-Calabria e Confagricoltura Reggio Calabria auspicano pertanto il proseguimento della costruttiva collaborazione tra apicoltori e Istituzioni preposte alla bonifica del coleottero Aethina tumida, nella certezza che solo rispettando un percorso di legalità si riuscirà a mantenere un’apicoltura calabrese ancora produttiva nel prossimo futuro. Incitare gli apicoltori calabresi a seguire pratiche alternative e a sottrarsi agli adempimenti di legge, anche con azioni di aperto contrasto all’operato delle Istituzioni, equivale ad assumersi una responsabilità per i danni che la comunità apistica - regionale, nazionale ed europea - sarà costretta a subire.
Reggio Calabria, 2 Febbraio 2015
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