Inserita in Salute il 22/04/2013
da redazione
Giocare a Tetris possibile cura per occhio pigro
- Se uno dei due occhi è pigro, bendare quello "buono" potrebbe non essere la soluzione giusta per spingere l´altro a lavorare di più. Almeno negli adulti, per farlo ripartire è meglio allenare i due occhi insieme, magari giocando a Tetris.
Il popolare videogame è lo strumento utilizzato con successo da un gruppo di ricercatori canadesi della McGill University, che in uno studio pubblicato su ´Current Biology´ propongono un nuovo approccio terapeutico contro l´ambliopia, il problema di vista più diffuso nei bambini, ma che in generale colpisce fino al 3% della popolazione.
Gli studiosi fanno notare come le tradizionali tecniche utilizzate per ´svegliarè l´occhio pigro nei bambini, per esempio il bendaggio dell´altro occhio per invogliare quello malato a lavorare, riescano solo in parte a risolvere la situazione.
«Negli adulti, per i quali al momento non esiste altra opzione terapeutica - spiega Robert Hess, direttore del Dipartimento di ricerca in oftalmologia della McGill University - la chiave per migliorare la visione è invece quella di creare le condizioni che mettano i due occhi nella condizione di collaborare per la prima volta». Secondo Hess e colleghi, infatti, il cervello degli adulti conserva un significativo grado di plasticità che potrebbe permettere di trattare disturbi della vista insorti da bambini e mai risolti. Gli scienziati hanno quindi testato gli effetti del Tetris su 18 adulti con ambliopia. L´idea era quella che, «costringendo gli occhi a lavorare insieme - spiega Hess - la visione dell´occhio pigro potesse migliore». Nove pazienti si sono allenati al videogioco utilizzando solo l´occhio più debole, con l´altro bendato.
Gli altri 9 hanno invece usato i due occhi insieme, impegnandoli su parti diverse dello schermo. Dopo due settimane, il secondo gruppo ha mostrato un netto miglioramento della visione dall´occhio pigro, come pure della percezione tridimensionale della profondità.
Stessi risultati sono stati ottenuti quando i pazienti del primo gruppo hanno giocato ´sbendatì. I ricercatori sperano che questa tecnica possa funzionare anche nei bimbi. Per verificarlo, entro fine anno dovrebbe partire uno studio su un gruppo di baby-pazienti nordamericani.
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