Inserita in Politica il 25/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
DICCAP - Riflessioni notturne di un sindacalista
Fare “SINDACATO SERIO” non è mai stato facile, molte sono state le conquiste nei tempi passati molte, le perdite nei “momenti recenti”. A tutt’oggi, ognuno di noi è stato partecipe, delle prese di posizione di alcuni fieri delle sue strategie tanto da portarle, con i processi che sono avviati, alle sue ultime conseguenze. Questo è bene o male? Dare una risposta a priori a tutto ciò non è per niente facile poiché, in linea di principio fa bene un sindacato che in nome dei valori che ne costituiscono l’ossatura non accetta i diktat che sono imposti e va avanti fino in fondo, costi quel che costi. Costi quel che costi; il punto cruciale è proprio qui, alcuni hanno sposato la tesi di far causa agli enti locali per veder riconosciuto il diritto ad essere assunti abbiamo gia detto come la pensiamo in materia, ma nel costo dell’operazione “assunzione precari” la posta in gioco è altissima e, a mio parere non può essere nelle disponibilità di un sindacato. Per intenderci: se un imprenditore fa un investimento e sbaglia qualcosa, paga perdendo il capitale che ha investito, per converso, se un sindacato dovesse fare anche “cappotto”, non pagherebbe nulla. Non è la dirigenza del sindacato che resta o rimarrebbe senza lavoro, sono i lavoratori a restare a casa, a perdere il lavoro, è di conseguenza la loro famiglia a perdere l’ossigeno che la può tenere in vita in un momento di difficoltà. In ballo ci sono dei valori, e mai come oggi non possono essere considerati “merce di poco conto”, poiché, i valori in questo sistema di cose sembrano spariti per sempre. Per questo a mio parere, anche i giudizi vanno o dovrebbero essere calibrati con grande attenzione. Comunque, da come vedo proseguire le cose, forse davvero qualcuno sta sbagliando perché un sindacato deve rimanere sempre con i piedi per terra e saper cogliere non solo la forza dei propri principi, ma anche il momento politico, sociale ed economico nel quale opera. Non guardando solo alle elezioni rsu. Nel mondo delle relazioni sindacali non è sempre primavera, al contrario, la famosa legge del pendolo è sempre più valida, oggi sono forte io, domani lo potrai essere tu. C’è il momento felice, ma ci sono anche quelli tristi. E in questi ultimi è bene sapersi contentare. Qualche rappresentante sindacale quando si avvicinano le elezioni per le rsu perde la sua lucidità e pur di primeggiare astrae i suoi giudizi dalla realtà. Il rischio di creare danno ai lavoratori con la proposizione delle cause è troppo alto Forse prendere atto della realtà, accettare un temporaneo e limitato ripiegamento in attesa di una futura vittoriosa avanzata, sarebbe sicuramente meglio. Capirlo non è facile. Ed è dura anche per il sottoscritto ma qualcuno pensa che ormai i lavoratori a tempo indeterminato sono poca cosa e pensando che il futuro sta solo nei lavoratori a tempo determinato tralascia ogni battaglia per occuparsi solo di cause. Questo a mio avviso non è un modo serio di fare sindacato. il co-cordinatore prov.le Donato Giglio
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