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Inserita in Politica il 23/01/2015 da REDAZIONE REGIONALE

Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo

Rapporto
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi:
Sensibilizzare Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti
sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni
pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di
vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di
gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
________________________________________________________________
Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella
società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni
giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di
lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare
gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non
arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota
minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a
1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei
trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che
dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di
ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può
rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo
della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza
dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più
treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per
un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali
città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto
di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”,
condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma
anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi
dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Via G. La Farina 33 - 95013 Fiumefreddo di Sicilia – Cell. 3921727757-3475545402
www.comitatopendolari.it - comitatopendolari@gmail.com - giosue.malaponti@pec.it
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Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti
veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il
trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-
Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli
investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali,
passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale
delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e
l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del
servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene,
climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti,
perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le
regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un
quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia,
comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale
stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in
caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate
dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un
reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le
risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di
bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014,
riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-
Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica Messina-Palermo.
Direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa (dal 10/11 al 31/12/2014)
Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più
specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure
se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure
è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29%
(188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni
giorno un treno su tre arriva prima dell´orario previsto.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei
ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti).
Via G. La Farina 33 - 95013 Fiumefreddo di Sicilia – Cell. 3921727757-3475545402
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Nello stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al
2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di
Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di
3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra
indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo
sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti,
188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione
con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza
hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo
sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.
Direttrice tirrenica Messina-Palermo (dal 17/11 al 31/12/2014)
L’analisi eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il 67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e
parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il 7,23% (82
treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei
ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si attestano anche qui

 

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