Inserita in Salute il 21/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ASP TRAPANI - AL S.ANTONIO ABATE SI EFFETTUA INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA NON CHIRURGICA
Presso il presidio ospedaliero S. Antonio Abate è possibile effettuare l’aborto farmacologico. “Occorre informare il più possibile le donne che è possibile anche in provincia di Trapani un´opzione non chirurgica per chi vuole interrompere la gravidanza”. Tommaso Mercadante, direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia, unico medico ospedaliero non obiettore dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, lancia un appello accorato. “Infatti l’aborto farmacologico - aggiunge - è certamente molto più sicuro di quello chirurgico, non necessitando di ricovero né anestesia”. Si effettua entro la settima settimana e il tutto si svolge entro 48 ore. Infatti la paziente assume il primo giorno tre compresse e già in questa fase viene provocata l’espulsione per il 50% di loro. Dopo due giorni vengono somministrate altre due compresse e in questo caso si raggiunge il 99% di esito positivo e solo l’uno per cento necessità così di raschiamento. “Invece ancora molte donne – prosegue Mercadante – continuano a ricorrere all’aborto chirurgico. Nel nostro ospedale in questo primo anno, su circa 400 interventi di interruzione della gravidanza, la metà circa avviene sempre, per scelta delle donne, in maniera tradizionale, percentuale ancora troppo alta. Complessivamente però consideriamo che effettuiamo al contempo circa mille parti l’anno”. “Una maggiore conoscenza di questa via farmacologica – conclude il primario- contribuirà ad estirpare la piaga degli aborti clandestini, anche perché tutti i trattamenti avvengono nell’assoluto anonimato, compreso nel caso di minori. Occorre semplicemente recarsi presso i consultori o direttamente al nostro ambulatorio”. “I nostri servizi – ha detto il direttore generale dell’ASP Fabrizio De Nicola – devono tendere al miglioramento della qualità delle prestazioni e questo è uno di quei casi. L’aborto farmacologico aiuta le donne nella loro scelta, nel rispetto della Legge 194, ma si ricordi comunque che non si tratta di un farmaco contraccettivo, ma abortivo”.
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