Inserita in Cronaca il 13/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - Lega Nazionale per la Difesa del Cane: No al trasferimento coatto dei cani di Codrongianos
In Italia, spesso, succedono strane cose. Ma quando di queste “stranezze” rimangono vittime inconsapevoli e incolpevoli gli animali, per Lega Nazionale per la Difesa del Cane lo sconcerto si fa ancora più grande. Accade nel comune sardo di Codrongianos (SS) nel quale, per provvedimento della Giunta Comunale, il 14 novembre 2014 l’attività del canile comunale è stata sospesa a decorrere dal 1 gennaio 2015. Il canile era gestito ottimamente e in modo “virtuoso”, anche dal punto di vista economico, dalla LNDC di Porto Torres capitanata da Sebastiano Candidda. Con il provvedimento si è prima sospesa l’attività del canile e poi si sono invitati i comuni convenzionati a trovare una “idonea sistemazione” per i cani ricoverati a Codrongianos. L’unica alternativa? Un’offerta verbale giunta alla sezione di LNDC per affittare una struttura sostitutiva alla “modica” cifra di 1500 euro mensili, proposta immediatamente rifiutata dall´Associazione che, lo si ricorda, svolge un’azione istituzionale all’interno delle strutture, garantendo il benessere degli animali con i fondi a sua disposizione e certamente non può e non deve pagare un canone di affitto per la conduzione di una struttura. In una lettera al Comune, Sebastiano Candidda, come rappresentante legale di LNDC, esprime tutta la disponibilità della sezione di Porto Torres a continuare “il governo degli animali per il tempo necessario, presumibilmente uno o due mesi e a trovare una definitiva soluzione che eviti il trasferimento dei cani. Trasferimento che si rivela di difficile attuazione stando alla saturazione dei canili convenzionati ubicati nel perimetro dei 50 km previsti dalla normativa di legge vigente”.
L’elemento che più lascia esterrefatti nella vicenda di Codrongianos è il pericolo effettivo al quale vengono esposti i cani. Con la chiusura del canile comunale la maggior parte di loro potrebbe finire in mega strutture private già stracolme, rischiando di subordinare il benessere degli stessi animali - che, va ricordato, rientrano per legge nella responsabilità dei sindaci - alla risoluzione di un aspetto formale e burocratico. Tutte cose che la gestione di LNDC è stata in grado di evitare fino a ora. Nota giustamente la Presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Piera Rosati, in una lettera aperta indirizzata al sindaco di Codrongianos: “Ci tengo a sottolineare che avere a disposizione in loco un canile di dimensioni medio-piccole, gestito da un’associazione animalista, consente di perseguire gli obiettivi previsti dalla legge 281/91 relativa alla cessione degli animali attraverso le adozioni. Infatti dal momento in cui i cani vengono dati in affidamento definitivo a famiglie idonee, non gravano più sui bilanci comunali, con un risparmio per l’Ente che, nel lungo periodo, compensa i costi di messa a norma e mantenimento della struttura”. Piera Rosati prosegue augurandosi che la delibera venga annullata e si proceda invece al risanamento della struttura preesistente in modo da tutelare il benessere dei cani ospitati e continuare nelle attività di adozione, come previsto dalle vigenti normative di legge. E il prevalere di una soluzione saggia della vicenda è ciò che si augura LNDC la cui missione primaria è tutelare il benessere degli animali. Burocrazia e fraintendimenti non devono mai mettere in pericolo la salute fisica e psicologica di creature senzienti, capaci di donare tanto amore ma pure di soffrire in modo indescrivibile. Dunque, se per legge i sindaci hanno la responsabilità di garantire il benessere e l’incolumità degli animali rispondono per eventuali violazioni dei loro diritti.
12 gennaio 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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