Inserita in Sport il 12/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Napoli-Juventus 1-3: J per Vendetta, con l’aiutino
Con la vittoria per 3-1 sul campo del Napoli, la Juventus è ufficialmente campione d’inverno con un turno d’anticipo: questo conta tantissimo dato che, come in tanti sapranno, la tradizione vuole che la squadra prima in classifica dopo la prima metà del girone alzi poi lo scudetto a maggio. Conta ma fino a un certo punto perché oggi, nella testa dei giocatori, del mister e dei tifosi juventini c’erano innanzitutto i 3 punti al San Paolo: 14 lunghi anni senza la vittoria sul prato napoletano, conquistata un paio di settimane dopo la brutta sconfitta di Doha nella finale di Supercoppa, proprio contro gli azzurri. Se non vale triplo, poco ci manca.
Una Vendetta con la V maiuscola, data la frenata della Roma nel Derby capitolino, che riconsegna ai bianconeri un più rassicurante +3 in classifica e la convinzione di essere i più forti del campionato. Una vendetta tutta minuscola, invece, se si va ad analizzare gioco ed episodi: 28 minuti senza impensierire minimamente un Napoli padrone del campo, colpevole tra l’altro di essersi divorato un’occasione criminale con De Guzman, prima di passare in vantaggio con una prodezza clamorosa del francese Pogba, abbonato agli eurogol volanti contro gli azzurri, al primo tiro in porta. Da lì in avanti la Juve prende coraggio, forte dell’1-0, e controlla la partita fino al duplice fischio di fine primo tempo, trovando anche una buona occasione per il raddoppio con Caceres.
Il secondo tempo sa di già visto: la Juventus cala, come di consueto nei secondi 45 minuti, ed il Napoli rientra in partita nonostante una prestazione scadente dei suoi esterni ed un Higuain dedito più alle proteste che al gioco. Tanto basta per mandare nel panico i bianconeri: minuto 19, Mertens batte un calcio d’angolo e il difensore Britos la insacca di piattone davanti ad un Chiellini spettatore non pagante. Gli azzurri salgono in cattedra, spingono alla ricerca del vantaggio ma a passare è la Juve, nel modo meno opportuno: stavolta è una punizione di Pirlo dalla trequarti, 5 minuti dopo, a mandare Caceres in gol. Rete di cuore, ma palesemente irregolare: l’uruguaiano e Chiellini sono in fuorigioco ed entrambi partecipano alla realizzazione, il primo insaccando, il secondo ostacolando la visuale di Rafael. Una vendetta con l’aiutino che manda nel caos tutti quanti: Bigon spedisce a quel paese la terna e viene allontanato dalla panchina, De Laurentis twitta contro gli arbitri e intanto, in campo, si continua a giocare.
Il Napoli non ci sta è pareggia con un altro gol di Caceres, ma nella porta sbagliata. L’arbitro annulla e fortunatamente ci prende: Koulibaly spintona infatti Buffon in volo, facendogli perdere bussola e palla. Gli azzurri hanno il fuoco agli occhi, premono in pressing e Bonucci ci mette del suo: retropassaggio sbagliato, palla conquistata e progressione di Zapata solo di fronte al portiere juventino. Il pareggio sembrerebbe questione di attimi ed invece l’attaccante preferisce superare Buffon, volare per terra simulando un contatto e chiudere l’azione con un poco prestigioso cartellino giallo. Ed ecco che si ripete il copione: Juve in difficoltà, Juve in gol. A chiudere i conti ci pensa infatti Vidal con un siluro che scheggia la parte bassa della traversa e si insacca nel sette, dopo una bella progressione in contropiede di Morata.
La Juve vince e la Roma, nonostante un Totti strepitoso autore di entrambi i gol del 2-2 pomeridiano, torna ad ammirare la sottana della Vecchia Signora a +3: una settimana di aiutini che han favorito l’uno e l’altra, ma che alla fine hanno ristabilito le distanze originarie di fine 2014.
Gabriele Li Mandri
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