Inserita in Cronaca il 10/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - Lega Nazionale per la Difesa del Cane ribatte al sacerdote che su Avvenire dice: Sparare ai lupi si deve.
Da tempo ormai, suo malgrado, Lega Nazionale per la Difesa del Cane si trova ad affrontare iniziative di pubbliche amministrazioni che tentano di ripristinare la caccia al lupo o a esternazioni con lo stesso scopo rilasciate da un’eterogenea schiera di presunti esperti oppure da rappresentati del mondo venatorio. L’ultima, in ordine cronologico, di queste esternazioni è quella apparsa alcuni giorni fa sull´edizione online del quotidiano “Avvenire”, a firma di Sandro Lagomarsini, sacerdote con la vocazione a fare l’opinionista.
Il titolo dell´articolo, ´´Sparare ai lupi si deve, c´è bisogno di (in)segnare´´, è già di per sé una sintesi dello sproloquio a seguire, reso ancor più inquietante dal fatto che a scriverlo è stato un uomo di chiesa. Dichiarando fra l´altro apertamente la sua simpatia per le attività venatorie, il prete-giornalista espone gratuitamente una teoria, secondo la quale il lupo deve essere ´´riportato alla saggezza´´ in quanto uccide con modalità indiscriminate le greggi e l´unica soluzione per farlo sarebbe quella di sparargli, come se il bracconaggio non causasse già troppe uccisioni indiscriminate (circa 200 animali mediamente massacrati ogni anno).
Lega Nazionale per la Difesa del Cane è ferma nella sua posizione di condanna nei confronti di quella che si può equiparare a un´istigazione a delinquere, in quanto fraseggi quali ´´affrontarli con un fucile che spari pallottole di gomma o cariche di sale´´ sono da considerarsi inaccettabili, essendo il lupo (che a padre Lagomarsini piaccia o meno) tutelato da leggi nazionali e internazionali.
Stupisce non poco il modus operandi del quotidiano di ispirazione cattolica “Avvenire” che pubblicando simili esternazioni, fra l´altro di matrice notevolmente violenta oltre che illegale, non fa altro che legittimare il pensiero del sacerdote allineandosi con lui.
Per quanto le lobby venatorie e della pastorizia cerchino affiliati per la loro biasimevole causa, il ripristino della caccia al lupo, cercando di riportare in auge ataviche superstizioni, per sfatarle riportiamo le dichiarazioni della zoologa Francesca Marrucco, responsabile scientifica del progetto europeo LifeWolfAlps esperta di lupi (a differenza di tanti altri) che afferma, con cognizione di causa:´´Non bisogna avere paura, perché il lupo non aggredisce l´uomo, neanche in branco”´.
In merito ai danni causati dagli attacchi alle greggi gli allevatori sono sempre stati lautamente risarciti dagli enti preposti.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane invita pertanto “Avvenire” a una maggior attenzione nella pubblicazione di articoli decisamente scadenti sotto il profilo morale oltre che giuridico, rammentando che San Francesco chiamava il lupo ´´fratello´´, andandogli incontro in pace, non certo con l´intenzione di prenderlo a fucilate. Ma si sa, quella era un´altra storia che molti, religiosi e non, tendono a dimenticare.
Michele Di Leva - Responsabile LNDC Caccia e Fauna selvatica
10 gennaio 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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12/01/2015 - Viso che si citano le leggi, ricordiamoci pure che l´art. 54 del Codice Penale stabilisce la non punibilità di chi commette il fatto per salvare s´ od altri da pericolo o danno grave alla persona, e che il maltrattamento di animali, ai sensi dell´art. 544ter, sempre del Codice Penale, è punito solo se causato ´senza necessità´. (Pammilo) |
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