Inserita in Politica il 02/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - LNDC perplessa per l’allarme lupi nel parmense scrive una lettera aperta a Regione, Provincia, Prefettura e Corpo Forestale dello Stato.
Con costernazione Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha appreso dell´invio di una lettera da parte di 16 comuni parmensi ubicati nella zona di Valtaro e Valceno al presidente della Regione, al presidente della Provincia, alla Prefettura e al Corpo Forestale dello Stato. per denunciare, a seguito di svariate segnalazioni sul loro territorio, attacchi avvenuti presumibilmente da parte di lupi che avrebbero provocato l´uccisione di animali d´allevamento, cani da caccia e, in alcuni casi, aggressioni alle persone.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane in una lettera aperta si rivolge agli enti sopracitati non soltanto per esprimere perplessità ma anche per richiedere scrupolosi accertamenti in merito alle dichiarazioni esternate dai primi cittadini di Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgotaro, Compiano, Fornovo, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de Melegari e Varsi.
Già da svariati anni la Provincia di Parma, in accordo con la Regione Emilia-Romagna, provvede al risarcimento degli animali da reddito uccisi da lupi, fra l´altro con tempistiche relativamente celeri, previa certificazione che l´attacco sia effettivamente opera di un lupo. Il risarcimento è contemplato per la perdita di bovini, caprini, cervidi, suini ed equini. Ricordiamo inoltre che furono stanziati 250 mila euro per un progetto pubblico finalizzato a offrire agli allevatori la possibilità di installare recinzioni elettrificate sia fisse sia mobili. In merito ai cani da caccia ´´letteralmente sbranati´´ lo stesso Corpo Forestale dello Stato provinciale ridimensiona il problema. Purtroppo i segugi ben addestrati dai cacciatori non di rado invadono le tane dei lupi con modalità aggressive, provocando una naturale reazione di difesa.
Relativamente ai presunti attacchi a persone, gli ultimi rilevati oggettivamente risalgono a circa duecento anni fa. Per questo motivo LNDC si rivolge alle istituzioni al fine di fare chiarezza in merito a dichiarazioni che dovrebbero essere avvalorate da elementi oggettivi per risultare credibili.
Iniziative come quelle dei 16 comuni parmensi sopra citati trovano la condivisione anche di svariati paesi della Lessinia (VR). Ricordiamo che il Sindaco di Verona Tosi emanò una raffazzonata oltre che illegittima ordinanza per abbattere i lupi in quanto a suo dire pericolosi per l´incolumità pubblica, ordinanza immediatamente sospesa dal TAR Veneto e revocata dallo stesso Tosi, mentre è di recente istituzione l´ipotesi di una class action da parte di alcuni sindaci dell´Alta Lessinia finalizzata a ottenere risarcimenti in sede civile come indennizzo delle predazioni; risarcimenti che, puntualizziamo, sono già ampiamente previsti tramite il progetto Wolfsalps, progetto il quale, curiosamente e inspiegabilmente, non è gradito dalle istituzioni locali e dagli operatori sul territorio.
Si assiste, pertanto, con una periodicità costante, a iniziative di pubblici amministratori che pregiudicano l´incolumità del lupo fra l´altro già vittima di barbare uccisioni a fucilate o tramite bocconi avvelenati da parte di ignoti criminali quali i bracconieri. Iniziative sollecitate da allevatori e lobby venatorie con richieste in verità un po’ stantie nella loro riproposizione; richieste che per la LNDC sono da ritenersi inaccettabili, tenuto conto del fatto che quella del lupo è una specie particolarmente protetta non solo da leggi nazionali quali la L.157/92, ma anche da direttive internazionali quali la Direttiva CEE Habitat 92/43 del 21/05/92 e dalla CITES.
Michele Di Leva - Responsabile LNDC Caccia e Fauna selvatica
3 gennaio 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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