Inserita in Nera il 04/04/2013
da redazione
Oltre 10.000 litri di carburante rubato alla Siremar
Le indagini non sono ancora definitivamente chiuse ma quello che hanno fin qui raccolto, si può sicuramente definire un ottimo risultato. Tradotte in termini numerici si possono raccontare con circa 10.000 litri di gasolio rubato dalla Simone Martini attraccata al porto di Trapani. Ma non solo. I polsi rimasti legati sono sei. In manette, infatti, sono finiti i fratelli Augugliaro Davide ed Emanuele di 39 e 40 anni insieme ad Accardi Salvatore di 50. I tre, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, dovranno rispondere del reato di associazione a delinquere e furto aggravato.
Per gli stessi reati, invece, è indagata la madre degli Augugliaro, la signora Bologna Maria, una maestra di 64 anni. L’obbligo di firma, invece, è stato disposto per Croce Leonardo, 44 anni, e Amoroso Vincenzo di 38. L’indagine, seguita e sviluppata dagli agenti del Nucleo Operativo Regionale della Forestale, è nata al margine di una più ampia inchiesta sullo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state le intercettazioni a catturare l’attenzione degli inquirenti e ad aprire un filone che ha subito preso consistenza tanto quanto il quantitativo di carburante “liquidato” ai danni della Siremar dalla banda che in soli due mesi ne ha fatti sparire diecimila litri per un valore pari a circa 17.000 euro. Due mesi non bastano a scrivere una storia che probabilmente durava da tempo ma servono sicuramente a metterci un punto.
La banda composta dai tre arrestati, ognuno con un compito ben preciso per effettuare l’operazione, riusciva ad asportare circa mille litri a notte. I componenti si accordavano telefonicamente sia sulle quantità sia sui ricettatori a cui vendere la benzina ma anche su dove andare a riporre e suddividere la refurtiva. Emanuele Augugliaro, il tassista, si occupava di procacciare i furgoni per il trasporto del carburante, il fratello Davide, imbarcato sulla Siremar, informava sul momento migliore per agire mentre Accardi, sorvegliante della banchina al porto, si occupava di compiere materialmente il furto.
Ed è proprio lui che ad ottobre veniva preso con le mani nel sacco dagli agenti della forestale e licenziato dalla Siremar che, si presume, riservi lo stesso trattamento anche per Davide Augugliaro fratello dell’ormai famoso tassista sempre più alla ribalta della cronaca nera cittadina. I tre venivano ovviamente aiutati da complici che, al momento, rimangono ignoti ma che probabilmente facevano anch’essi parte dell’equipaggio della Simone Martini. Il carburante rubato veniva poi portato a casa della madre degli Augugliaro dove, all’interno di un magazzino, veniva suddiviso per quantità e lasciato in attesa di essere venduto ai ricettatori. Tra questi oggetto di indagine risultano essere Croce Leonardo e Amoroso Vincenzo anche se ad acquistare il carburante “a buon prezzo” sarebbero stati anche tassisti abusivi e non, proprietari di autobus turismo e tantissime altre persone al momento in fase di identificazione.
Marina Angelo
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