Inserita in Cultura il 16/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
PRESENTAZIONE DEL VOLUME LA CUBA DELLE ROSE L’ABITATO DI CALATUBO E LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA IMPRONTE D’ACQUA
Fotografie di Giuseppe La Colla
Giovedì 18 dicembre 2014 Ex Collegio dei Gesuiti Piazza Ciullo Alcamo
Alcamo, 15 dicembre 2014 - Giovedì 18 dicembre, alle ore 17:00, nella sede del complesso monumentale dell’ex Collegio dei Gesuiti ad Alcamo, sito in Piazza Ciullo, avrà luogo la presentazione del volume La Cuba delle Rose. L’abitato di Calatubo e la gestione delle risorse idriche. L’edizione, promossa dall’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Alcamo e curata dalla Direzione del Settore Servizi Tecnici e Manutentivi, illustra il recente restauro del monumento, sostenuto e finanziato dal GAL “Golfo di Castellammare”.
Interverranno Sebastiano Bonventre, Sindaco di Alcamo, Salvatore Cusumano, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Alcamo e Pietro Puccio, Presidente del GAL “Golfo di Castellammare”. Seguirà una tavola rotonda su temi concernenti il territorio di Alcamo e il Medioevo trapanese, coordinata dall’architetto Salvatore Cusumano e introdotta dall’ingegnere Enza Anna Parrino, Dirigente del Settore Servizi Tecnici e Manutentivi del Comune di Alcamo e Progettista del Restauro. Parteciperanno in qualità di relatori Leonardo d’Asaro, Ferdinando Maurici, Ignazio Longo e Patrizia Minà. Giuseppe La Colla, autore delle fotografie e ideatore del progetto grafico e dell’allestimento della mostra, ne illustrerà concept e contenuti per orientare alla visita gli ospiti della manifestazione.
La Cuba delle Rose, bacino di raccolta delle acque di una sorgiva alla base del versante settentrionale del rilievo di Serra Conzarri, è parte del sistema di approvvigionamento, distribuzione e smaltimento idrico, utilizzato dall’abitato aperto di età medievale nel distretto di Calatubo. Il volume ripercorre a grandi linee le dinamiche insediative nel territorio e propone una ricostruzione della fisionomia del paesaggio agrario, della distribuzione e delle forme dell’abitato, con riferimento al modello organizzativo del feudo e alle strategie di controllo e di gestione della tenuta. In occasione della manifestazione sarà presentato al pubblico il rinvenimento di un edificio di notevoli dimensioni, individuato ai piedi del Castello nel corso delle ricognizioni archeologiche condotte contestualmente al restauro della Cuba delle Rose.
Il restauro della Cuba delle Rose, progettato e posto in essere dall’ingegnere Enza Anna Parrino, è stato finalizzato a ripristinare la funzione e a garantire l’uso durevole dell’impianto e, per questa via, a preservare la memoria della comunità, a promuovere lo sviluppo culturale e ad assicurare la stessa conservazione materica del bene per fini di pubblica fruizione. Le indagini conoscitive preliminari al restauro hanno permesso un corretto inquadramento della struttura fra altri esempi di archeologia rurale che compongono il patrimonio storico, etno-antropologico, architettonico e paesaggistico del territorio di Alcamo. La Cuba delle Rose, come altre opere di captazione e di derivazione, è parte di un sistema di gestione delle risorse idriche estremamente duttile, adattato di volta in volta alle specifiche condizioni climatiche e fisiografiche. Come le ggebbie, le saie, gli ggibbiuna, i cunnutti, i wattali e i mulini, testimonia di una tradizione e di un sapere tecnologico di inestimabile valore storico e culturale, di cui è doveroso riappropriarsi, riscattandone le vestigia dal degrado. È appunto nelle aspettative della tavola rotonda promuovere il dibattito e imprimere decisivo impulso alle iniziative dirette alla tutela e alla valorizzazione del territorio.
La Mostra fotografica Impronte d’acqua nasce dalla collaborazione fra il Comune di Alcamo e il fotografo Giuseppe La Colla. L’ispirazione racchiude un disegno concettuale e visivo che privilegia la nudità della materia e del paesaggio, senza nasconderne le componenti disturbanti. Il progetto si concretizza in cinquanta suggestivi scatti in bianco e nero che fermano metaforicamente il tempo scandito dal fluire dell’acqua e traducono in immagini la memoria impalpabile degli eventi che hanno plasmato il territorio di Calatubo e delle leggende che ne hanno amplificato il fascino. Un omaggio alla cultura, alla bellezza e alle atmosfere rarefatte di Alcamo, interpretate e rivissute nel racconto ‘pittorico’ di un fotografo che è insieme riflessione, denuncia e professione d’amore per quei luoghi. Il vernissage si aprirà con una introduzione al percorso curata dallo stesso autore. La mostra resterà aperta al pubblico dal 18 al 31 dicembre 2014 presso la sede dell’ex Collegio dei Gesuiti, Piazza Ciullo, Alcamo.
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