Inserita in Cronaca il 02/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - nessuna deroga al reato di uccellagione
Lega Nazionale per la Difesa del Cane condanna fermamente le esternazioni pubbliche rilasciate a mezzo stampa da amministratori comunali e rappresentanti di associazioni venatorie di Calcaterra (CA) relative alla barbara nonché illegale pratica dell´uccellagione.
In sintesi, verrebbe proposta una deroga al reato che si configura nel piazzare trappole e lacci per catturare gli uccelli migratori, giustificandola con la motivazione che grazie a tale attività criminosa molte persone sono sfuggite alla miseria, riuscendo in questo modo a ´´sfamare la famiglia´´, dichiarazione letterale tratta fra le svariate rese da Pino Baire, presidente dell´Unione Cacciatori locale. Ricordiamo che soltanto pochi mesi fa l´Unione Europea ha ufficialmente aperto la procedura d´infrazione contro l´Italia per l´uccellagione e i richiami vivi (n.2006/2014), con una lettera di messa in mora del Commissario UE Janez Potočnik al Ministro degli Affari Esteri. Infrazione che, in caso di probabile condanna, avrebbe come conseguenza sanzioni milionarie che andrebbero a gravare sulle tasche di tutti i contribuenti italiani. Nel documento di messa in mora si legge che la Commissione Europea “ritiene che la Repubblica d’Italia sia venuta meno agli obblighi a essa incombenti ai sensi dell’articolo 8 e all’allegato IV, lettera a) e dell’articolo 9 della Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici´´. Nell´area sarda del Basso Sulcis, comprendente i comuni di Assemini, Capoterra, Uta e Santadi, è da sempre presente l´emergenza bracconaggio, a causa del quale migliaia di tordi, capinere, cince, fringuelli e pettirossi finiscono catturati con modalità cruente o uccisi per essere destinati al commercio illegale come richiami vivi oppure venduti abusivamente a ristoranti locali per trasformarli in spiedini.
Non riteniamo che la necessità di guadagnare denaro sia né un´attenuante né una giustificazione per commettere un atto criminoso. LNDC ritiene che almeno coloro che amministrano la ´´res publica´´ dovrebbero evitare prese di posizione di tal genere in quanto in contrasto netto con l´incarico da loro ricoperto, che esige un´osservanza rigorosa delle leggi dello Stato per il cui rispetto forse si dimenticano di aver prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. Come probabilmente non ricordano che il loro ruolo non è quello di fomentare l´illegalità.
Michele Di Leva – Responsabile LNDC Caccia e Fauna selvatica
30 novembre 2014
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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