Inserita in Un caffè con... il 29/10/2014
da redazione
Domenico Maria Musso
Quanto è strano avere vent´anni oggi. È esaltante ma tremendo allo stesso tempo. La nostra generazione è forse quella che più sente il peso della storia, delle scelte sbagliate della classe dirigente precedente che tutt´ora ci governa, degli eventi e delle contraddizioni del passato. Ma contemporaneamente la nostra è quella generazione che ha la responsabilità di cambiare tutto ciò e di farlo necessariamente in meglio. E per farlo, è indispensabile dotarsi di tutti gli strumenti che il mondo ci offre: internet, i new media, l´informazione. Non possiamo più ancorarci ai vecchi schemi, ma dobbiamo rifondare da zero tutto l´assetto politico-sociale ma soprattutto culturale. La cultura è l´unica possibilità di rivincita, l´unica arma che noi ventenni possiamo maneggiare. Una nuova cultura, che rimodelli il passato e che possa dare una prospettiva futura. Dobbiamo darci una mossa! Non può essere più il tempo in cui il padre cerca lavoro per il figlio, il politico promette un posto in cambio di una manciata di voti, il datore di lavoro ti sfrutta per pochi euro. Perch´ se si continua in questo modo, esplode un´equilibrio già instabile a causa della profonda crisi che da anni ormai ci soffoca. Una nuova mentalità, una vera e propria rivoluzione copernicana, che all´attuale sistema collassato, in cui i pilastri valoriali sono irrimediabilmente crollati, possa far ricostruire nuove fondamenta, nuovi valori, nuove modalità di relazioni sociali, nuove opportunità. È finito il tempo dell´uomo a una dimensione. Dobbiamo diventare un unico, sinergico, connesso organismo interattivo su cui fondare una nuova società. È questo, oggi, il mandato di noi ventenni.
Domenico Maria Musso
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