Inserita in Politica il 12/03/2013
da redazione
La Regione si dimentica di Megaservice
È scaduto ieri il mese di tempo indicato dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, per riconvocare il tavolo tecnico che doveva servire a salvaguardare il futuro occupazionale dei 72 lavoratori della Megaservice. La società di multiservizi da poco meno di un mese è stata posta in liquidazione. La questione è stata ricordata ieri sera in consiglio provinciale dal consigliere del Pd, Salvatore Daidone. Sempre a proposito della società partecipata, ieri sera il presidente del consiglio provinciale Peppe Poma ha comunicato all’aula il resoconto di una nota in cui i Liquidatori della società, Pietro Bruno ed Giuseppe Mazzeo, comunicano al Dirigente del 5° Settore Lavori Pubblici che allo stato la Megaservice risulta non in regola con il D.U.R.C. e che appare evidente l’impossibilità di far fronte immediatamente ai lavori di somma urgenza commissionati dall’Ente Provincia. Si tratta, in particolare, dei lavori relativi all’ex Tribunale di Trapani (ex Collegio dei Gesuiti); dell’I.T.I. di Mazara del Vallo (lavori per incendio doloso); dell’I.T.A. “A. Damiani” e Convitto Audiofonolesi di Marsala; del Palazzo del Governo di Trapani; dell’I.T.C. “Ferrigno” di Castelvetrano; della Strada Prov.le n. 20 “Trapani – Bonagia – Valderice”; della Strada Prov.le n. 3 “Ericina”. Sempre in merito a questi lavori, i Liquidatori della MegaService dichiarano l’impossibilità di portarli a termine. Ci troviamo di fronte – commenta Peppe Poma – ad una situazione che, per quanto riguarda il lavoro e l’occupazione nel territorio trapanese, si va facendo di giorno in giorno sempre più drammatica. Oltre alla “questione MegaService” e “Agriturpesca”, è di oggi la notizia che la “Traghetti per le Isole” ha deciso di mettere in disarmo due navi con relativa perdita del posto di lavoro per una quarantina di marittimi ed il venir meno di servizi essenziali per le comunità isolane, mentre per gli oltre trenta dipendenti della Telecom, in conseguenza della chiusura della sede di Trapani, si profila quantomeno il loro trasferimento a Palermo con tutte le ripercussioni facilmente immaginabili. Inoltre, per quanto concerne direttamente la Provincia Regionale di Trapani, 82 lavoratori precari (ex LSU ed ASU) “galleggiano nel limbo” in attesa di un probabile licenziamento, alla scadenza del contratto in corso, dopo un ventennio di servizio prestato in cui hanno assicurato la funzionalità degli uffici. Mi chiedo – afferma ancora il Presidente del Consiglio Provinciale – quando si riuscirà ad abbandonare la “politica degli annunci” per cominciare ad affrontare concretamente i veri problemi che hanno messo letteralmente in ginocchio la nostra economia come testimonia l’unanime grido d’allarme contro il sistema creditizio delle banche che sta ulteriormente e pesantemente penalizzando gli imprenditori e gli altri operatori del mondo produttivo (artigiani, commercianti etc.) ma anche le categorie più deboli della società civile, mentre anche l’operato dell’Ente di Riscossione Tributi “Serit Sicilia”, avendo cambiato le modalità di notifica delle cartelle esattoriali, ha finito con lo strozzare ulteriormente l’economia”.
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