Inserita in Politica il 17/10/2014
da redazione
UILPA - Stabilità: l´ultimo spot di Renzi costerà carissimo agli italiani. Contratti bloccati fino al 2018? Cgil Cisl Uil: “Governo incapace: servizi in ginocchio e privilegi intatti”
Roma, 16 ottobre 2014 “La televendita del Presidente del Consiglio è l’ultima prova dell’incapacità di cambiare. Dal più giovane dei governi, la più vecchia delle politiche: chi non sa riorganizzare il welfare taglia i servizi pubblici”. Con queste parole Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili – segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa – intervengono in merito alla Legge di Stabilità, varata ieri dal Consiglio dei Ministri. E mettono in chiaro il rischio: “Questi ulteriori 15 miliardi di tagli lineari scellerati, di cui aspettiamo quantomeno i dettagli, mettono in ginocchio i servizi pubblici, unico argine a una crisi che sta impoverendo il Paese. E il risultato sarà un´altra ondata di tasse locali”. “Uno spot che costerà carissimo agli italiani, un’operazione che scarica i costi della crisi economica soprattutto sugli enti locali – continuano i quattro sindacalisti - colpendo servizi ormai al collasso. Mentre con una mano si allenta il patto di stabilità per i comuni, con l´altra si fanno tagli ancor più pesanti. Sembrano saltare anche i fondi per il Servizio Sanitario Nazionale appena concordati con le Regioni nel Patto per la salute. Senza contare ulteriori tagli alle regioni e alle funzioni centrali”. “Una vergogna - aggiungono i segretari generali - che non ci siano risorse per rinnovare il contratto dei lavoratori pubblici, ai quali si negherebbe persino l´indennità di vacanza contrattuale fino al 2018. Dobbiamo intuire che la contrattazione è bloccata fino a quella data mentre si mantengono scandalosamente in piedi i privilegi dei soliti noti, vedi magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, per i quali i soldi si trovano sempre?”. “Se si sommano ai 75 miliardi tagliati solo nella scorsa legislatura quelli previsti da questa legge di stabilità si raggiunge il culmine: si taglia sulla pelle degli italiani, non si riduce la spesa per consumi intermedi, che continua a crescere indisturbata, e non si fa alcuna riorganizzazione degli enti. In questi anni solo i lavoratori e i pensionati hanno contribuito alla riduzione di una spesa impazzita. Ecco perch´ la manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici dell´8 novembre sarà solo il primo passo di una grande mobilitazione per cambiare davvero il sistema di welfare. Così il Governo lo uccide. E uccide il paese”.
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