Inserita in Politica il 12/10/2014
da Enzo Li Mandri
SE RINASCE LA DC
I tempi d’oro della balena bianca hanno il colore di una cartolina ingiallita; gli ardori dettati da una malintesa glasnost tutta italiana, dal Pio albergo Trivulzio agli scandali delle società calcistiche sembrano aver totalmente polarizzato l’attenzione degli italiani sugli scandali, distogliendoli dai problemi reali per anni; i tentativi maldestri di Silvio Berlusconi prima (ricordate quando il campo azzurro di Forza Italia, sostenuta dal mondo sinceramente laico della politica, tra cui socialisti e liberali, divenne improvvisamente bianco?) e di Casini poi, passando per i conati di una serie di personaggi biechi e brufolosi che non giova riesumare, stanno sfociando in un estremo tentativo di appropriarsi di una paternità immeritata e non ereditata, da parte dell’ex delfino (no balena, e manco capodoglio) di Silvio Berlusconi; per la cronaca la sua sfegatata difesa delle coppie regolari, contro una manciata di matrimoni diversamente etero, mentre Genova sguazza nel fango e l’Italia cola a picco, fa rivoltare i benpensanti, ma rivela l’antico rancore verso un potentato, mai eguagliato sotto troppi versanti, e mai riesumato correttamente. A questi penosi tentativi, e soprattutto all’ultimo in ordine di tempo, le forze cattoliche hanno risposto con fin troppa chiarezza: non siamo in svendita! E allora i nostri bravi istrioni a cosa puntano? Evidentemente, dato il loro totale scollamento dalla realtà (che si chiama, sin dai tempi di Totò e di Peppino De Filippo, “la gente”) pensano e sperano che i loro strilli da gallina (no gallo cedrone, ma gallina) possano impressionare i suddetti benpensanti (dando spudoratamente loro dell’idiota) e li possa spingere a votarli! Perch´ se c’è una cosa che interessa a costoro è solo il consenso e il potere (di mettere le mani nella cassa) che ne deriva. Altro è il punto di vista della gente che, più realista del Re, oggi guarda disperata allo sfacelo e rimpiange tempi andati (certo non paragonabili, ma come spieghi la differenza che comunque non giustificherebbe il disastro?) cercando, come Diogene, l’uomo. Ma l’uomo non c’è, o, almeno, non si vede. Figli di una generazione di politici, uscita da due guerre e dal dover porre rimedio ai patti scellerati con gli USA, per ricreare non solo un equilibrio, ma anche un sentimento nazionale e una politica di solidarietà, questa gente, in mano ad un pugno di imbelli che hanno curato la piaga sradicando la pianta, oggi si sente orfana e cerca un punto di riferimento che restituisca quello che certamente la DC rappresentava e gestiva: una rete capillare sul territorio che ascoltava tutti e cercava soluzioni, piuttosto che creare problemi. E si ha un bel dire che la sua politica ha portato l’Italia nel baratro, se il baratro di fatto è nato e cresciuto invece sotto i governi che hanno visto la luce dopo aver disdetto il metternichiano “Patto del camper” e distrutto la coalizione che avrebbe, tra l’altro battuto Lira contro Euro alla pari e non svalutata del 100%. È Renzi l’uomo nuovo? E lui che ricucirà la politica delle alleanze e del collante certosino e capillare col territorio italiano tutto? Io non lo credo! Le sue politiche del non dialogo, il suo Jobs Act, vuoto come una noce berciata dal topo, e le sue boutade della carità purulenta a un popolo orgoglioso non puntano che al ribasso, e non credo che l’uomo abbia neanche i numeri (giusto per non esser volgari) per essere un politico di razza; ma che sia lui, ammesso che il mio giudizio avventato venga smentito, o che sia altri, la gente aspetta questo: un uomo che ricostruisca il dialogo con il popolo. Ma allora che aspettiamo a fare una cosa così banale? Ecco, a parte che banale non è, e la DC ha impiegato anni, intelligenze e spirito di squadra (spiegate ai nostri politici che cosa vuol dire se ci riuscite) per creare una rete che un pugno di imprudenti ha smantellato impunemente, a parte che lo spirito di allora non appartiene a nessuno dei politici che calchi oggi le passerelle, la politica monetaria europea e internazionale non la vedrebbe di buon occhio a meno che non la potesse controllare! Esiste oggi un mercato globale in via di consolidamento (guardate alla politica di concentramento degli istituti di credito) che preferisce non rinascano situazioni di forte autonomia locale, soprattutto sul piano della reale cooperazione operativa, che minerebbe le operazioni di radicamento. I conti però (e il ’68 insegna, per quanto lo si sia voluto sgonfiare) non si fanno senza l’oste! Lo sa la Federal Reserve che ha alleggerito la pressione giocando al rialzo sul sociale (non do i numeri! Si consultino gli articoli dei giornali economici internazionali e nazionali) e anche la BCE sta spingendo (tiepidamente, molto tiepidamente) su questa strada, per evitare l’esplosione. Certo, se lo fa, non lo fa certo perch´ ha scoperto di avere un lato umano! Tutt’altro! Lo fa solo per contenere gli effetti di una deflagrazione che potrebbe essere letale per i mercati finanziari (fatto buono che già oggi la situazione è comunque molto seria!) dimostrando una intelligenza e una seppur minima lungimiranza che manca totalmente ai nostri amministratori pubblici. Una nuova (e vera) DC oggi potrebbe essere la soluzione? Chi scrive ne è convinto (pur non essendo un ex-dc), come ne è convinta la maggioranza del popolo italiano, stufo di non aver riferimenti, e, forse, se ne comincia a convincere anche chi governa il sistema, almeno in Italia (come sempre all’avanguardia nel campo delle soluzioni politiche). Serve quindi un nuovo De Gasperi? Ripeto, io lo credo, ma io credo, e la gente stupida non è, che debba essere un “De Gasperi” originale, cuore e intelletto, coraggio e determinazione, che sappia convincere la gente e arginare l’incontenibile appetito dei potenti e del loro sistema, e privo di qualunque interesse personale. Sarà che col diavolo non si scende a patti, ma neanche lo si cancella con la gomma pane. Resta da capire se qualcuno ha capito (certo non dal mio modesto articolo) il momento estremamente favorevole e ha deciso (sarebbe tardi altrimenti) di cavalcare la tigre, fuori dal contesto babilonico invaso per intero dai nani e dalle ballerine del nuovo secolo bugiardo.
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