Inserita in Economia il 23/09/2014
da Direttore
ANIEM Sicilia: impignorabilità dei beni mobili e immobili d´impresa
Ore 16:00- si apre, oggi 23 settembre 2014, all’Assemblea Regionale Siciliana, il dibattito su un tema tanto caldissimo quanto ovvio: la non pignorabilità sia della prima abitazione per i privati cittadini, sia la non pignorabilità dei beni strumentali (leggi strumenti di lavoro!) per le ditte, siano esse industrie o artigiani; al termine del dibattito il DDL (disegno di legge) che titola più esattamente “Norme in tema di impignorabilità della prima casa e di beni mobili e immobili strumentali all´esercizio di imprese, arti e professioni, e di riforma del sistema di riscossione esattoriale" sarà sottoposto al voto del Parlamento regionale. A darcene notizia è il Presidente Regionale di ANIEM, Associazione Nazionale imprese Edili Manifatturiere - aderente a CONFIMI Impresa - , dott. Ninni D’Aguanno, che, intervistato ha dichiarato: "Questa legge rappresenta una tappa determinante di un percorso, avviato un anno fa, e che punta a cambiare radicalmente un sistema, per troppi aspetti ingiusto ed permeabile al malaffare, alla speculazione e alle mafie. Si consideri che, in caso di approvazione da parte dell´Ars, l´articolato sarà immediatamente trasmesso alla Camera dei Deputati, e al Senato della Repubblica, per essere esaminato e trasformato in legge dello Stato. Devo, a questo punto, confessare onestamente la mia contentezza, perch´ finalmente questa legge, laddove venisse approvata, darebbe peso alle richieste giustissime di quelle miglia di piccoli imprenditori che, in questi anni, si sono visti scippare sia la possibilità di proseguire l’attività, vitale per la sopravvivenza e la possibilità di onorare i debiti, sia la propria casa di abitazione, cosa che ha portato, in molte famiglie, oltre che una condivisibile grande disperazione, anche a gesti estremi, e inutilmente plateali, come il suicidio. Sono infatti centinaia le piccole aziende, siciliane e non”, continua Ninni D’Aguanno “che giornalmente rischiano il fallimento, e di conseguenza sono centinaia anche i beni aziendali che vengono messi all’asta, distruggendo le attività e favorendo la criminalità, spesso attivamente partecipe, e sempre pronta a far cassa a buon mercato sulle disgrazie degli imprenditori onesti. Vogliamo però anche dare una risposta chiara alle sirene che vorrebbero fare passare questa legge come se fosse un regalo a chi non paga; non è così! La legge non ha lo scopo, n´ la volontà, di determinare una sorta di stato di impunità, ma piuttosto di riconoscere al debitore il diritto insopprimibile alla sopravvivenza, nel mantenimento dei beni di prima necessità (casa e lavoro) al fine proprio di poter continuare a lavorare anche per coprire le sue insolvenze, cosa che, al contrario, i beni posti all’incanto non garantirebbero che per una minima parte. Ripeto, considero, e consideriamo noi di ANIEM, insopprimibile il diritto alla casa e al lavoro, a meno che non si vogliano deliberatamente sovvertire i principi fondamentali della solidarietà sociale, propri di ogni Costituzione Repubblicana e Democratica. Mi aspetto quindi che oggi, in ARS, e in Sicilia, si manifesti un segnale, forte e in controtendenza col lassismo sociale nazionale, che restituisca la fiducia nelle proprie risorse, e nel proprio futuro, a famiglie e imprese, squarciando il velo nero che una crisi economica, mal pilotata e mal gestita, sta facendo pagare solo ai più poveri e a chi, col proprio lavoro, sostiene la nostra economia. Mi aspetto, quindi, che questa legge venga favorevolmente discussa, ed approvata, perch´ rappresenterebbe la prima vera spinta verso un capovolgimento di una gestione, illogica e suicida, delle nostre risorse e della nostra gente.”
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