Inserita in Nera il 24/05/2014
da Michele Caltagirone
Turista israeliano muore dinanzi al ´Sant´Antonio´, la rabbia del sindaco di Erice
"Non si può parlare soltanto di fatalità". E´ il parere del sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, riguardo al tragico episodio accaduto ieri dinanzi l´ospedale Sant´Antonio Abate, dove un turista israeliano di 59 anni è deceduto in attesa dell´ambulanza del 118. Si trovava a pochi metri dal presidio sanitario, era a bordo di un pullman dove l´autista, quando si era reso conto delle condizioni del passeggerro, si era diretto prontamente verso l´ospedale parcheggiando davanti l´ingresso ed aveva chiesto l´intervento dei medici in servizio al Pronto Soccorso. Ma per regolamento i medici non possono abbandonare il presidio ed anche in questi casi è dunque necessario l´intervento dell´ambulanza. Quando i soccorsi sono arrivati l´uomo si trovava già in arresto cardio-circolatorio. I tentativi di rianimarlo si sono rivelati inutili. In merito all’accaduto il Dr Francesco Giurlanda, Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero del Sant´Antonio Abate di Trapani, ha puntualizzato che "il Pronto Soccorso della struttura ospedaliera e´ un servizio non abilitato ad effettuare interventi su strada. Per tali tipi di servizi bisogna rivolgersi al 118, abilitato ad effettuare servizi sanitari di emergenza sul territorio capaci di rispettare tempi brevi e dotati di tutte le attrezzature necessarie per tali tipi d´interventi". Ma per Tranchida però non si può archiviare l´episodio sotto la voce di "visione meramente burocratica della gestione del Servizio Sanitario. E’ a tutti noto - sottolinea il primo cittadino - che medici e paramedici devono considerarsi portatori “ex lege” di posizioni di garanzia, espressione dell’obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto ex artt. 2 e 32 Cost., nei confronti dei pazienti la cui salute devono tutelare contro qualsiasi pericolo che ne minacci l’integrità. Oltre al tragico evento, non si sottace il grave dubbio di violazione, in questa triste vicenda, degli art. 328 e 593 c.p. e per la quale si invita la Magistratura inquirente ad effettuare il doveroso approfondimento. Ciò che poi lascia un’amarezza ancor maggiore e’ la preoccupazione che i medici protagonisti possano aver calpestato il giuramento di Ippocrate e il codice deontologico che li obbliga ad intervenire (vedasi art. 8). Di certo l’amministrazione ericina - conclude Tranchida - a tutela della propria comunità e degli ospiti, turisti e non, che ben volentieri accogliamo, di certo non intende restare passiva ed anche come comunità cittadina lesa si riserva di proporre apposita denuncia atta ad accertare ed eventualmente sanzionare le responsabilità correlate".
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Commenti |
27/05/2014 - AL SINDACO TRANCHIDA SIAMO ORMAI ABITUATI ; DELLA SERIE : CAVALCARE LA TIGRE, SEMPRE ! AGIRE, MAI !!!!!!!!!!!!! (VITO) |
24/05/2014 - e´ una vergogna che tutt´oggi possano accadere in un paese che si ritiene moderno, siamo lontani da quella mentalita´ giusta e sana. Appoggio con stima il sindaco Tranchida, e speriamo che i mali vengono debbellati. (antonino) |
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