Inserita in Salute il 23/02/2013
da redazione
Cuori italiani tremano per sport ma anche per politica
Cuore stressato nei giorni delle elezioni, come per un'importante partita di calcio, con più rischi per i più appassionati, secondo i cardiologi. Per molti italiani, infatti, riemerge la passione politica e arriva lo 'stress da campagna elettorale'che non fa male solo ai politici ma anche ai cittadini più coinvolti e interessati alle vicende istituzionali, che vedono triplicare il rischio di andare incontro ad aritmie e infarti, sia durante la maratona elettorale sia nei giorni immediatamente precedenti e successivi il voto.
Lo spiegano i massimi esperti italiani riuniti per il X meeting internazionale dedicato a fibrillazione atriale e infarto, appena concluso a Bologna. Di questi tempi, ricordano i cardiologi, non mancano i problemi che fanno tremare il cuore: l'ansia da crisi economica tiene sul 'filo del rasoiò e basta una discussione in famiglia sui soldi o il lavoro che non c'è per scatenare la rabbia e incrementare addirittura fino a nove volte il pericolo di aritmie e infarti, stando agli studi discussi durante il congresso. Mentre la pressione psicologica che deriva dal contesto lavorativo difficile accresce il rischio fino a sei volte, dopo momenti particolarmente difficili come un superlavoro per rispettare una scadenza.
«Diversi studi hanno sottolineato che lo stress da campagna elettorale incide sul rischio di aritmie potenzialmente molto pericolose come la fibrillazione atriale», spiega Alessandro Capucci, presidente del congresso e ordinario di malattie dell'apparato cardiovascolare all'Università Politecnica delle Marche in Ancona.
«Si è visto, ad esempio, che durante la campagna elettorale chi segue i dibattiti e si interessa alle sorti del suo partito vede crescere i propri livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. Se il proprio partito vince, poi, l'ormone cala e aumenta al contempo il testosterone. Se invece il candidato sostenuto perde, si ha l'effetto contrario e il cortisolo continua a salire. Questo può provocare squilibri del metabolismo del glucosio, rottura di placche aterosclerotiche, episodi di aritmia anche rischiosi».
Per i candidati il pericolo può essere ancora più elevato, «perchè - spiega Capucci - allo stress aggiungono la deprivazione di sonno provocata dai mille impegni pre-elettorali. Attenzione poi a chi si 'dà la caricà per affrontare l'election day con sostanze d'abuso: fumare marijuana quadruplica ulteriormente il pericolo di aritmie ed eventi cardiovascolari, sniffare cocaina lo aumenta addirittura di venticinque volte».
Lo stress da campagna elettorale è molto simile a quello che vivono i tifosi quando giocano le loro squadre preferite. «Succede perchè il cuore regge meno bene alle sollecitazioni di stress relativamente acuto, mentre si 'abituà pian piano a un livello di tensione costante anche relativamente alto senza soffrirne», dice Capucci. «In periodi molto intensi ma brevi come la campagna elettorale o quando si vive un evento che provoca emozioni forti, come assistere ad una gara a cui si tiene, lo stress che si genera è molto elevato e impatta maggiormente sul cuore, che non riesce ad attutirne gli effetti negativi».
In paragone, «la tensione quotidiana che tutti noi sopportiamo - aggiunge l'esperto - è meno drammaticamente negativa: ci abituiamo poco a poco all'inquinamento, ai rumori, alle ansie da ufficio e anche se ci fanno male non provocano eventi acuti. Quando invece arriva un carico di stress aggiuntivo, improvviso e consistente, il cuore può non riuscire a compensarlo e andare in tilt».
Che cosa fare per vivere i giorni del voto senza paura che il cuore possa farne le spese? «Sicuramente - conclude l'esperto - è bene seguire la dieta mediterranea, che protegge il cuore, e recuperare ritmi regolari: non bisogna saltare i pasti e poi esagerare al pasto successivo. Inoltre, occorrerebbe dedicare il giusto tempo al riposo e al sonno. Infine, sarebbe opportuno mantenere un maggiore distacco psicologico».
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