Inserita in Politica il 29/12/2023
da Massimo Piccolo
L’insopportabile faziosità e le amnesie di molti giornalisti italiani (e pappagalli al seguito) sulla mancata conferenza stampa della Meloni.
Il caso del giorno e´ la mancata conferenza stampa della presidente del Consiglio, a causa di problemi di salute.
A parte il fatto che in questo periodo dell’anno, come è sempre stato, molti italiani sono sotto scacco dell’influenza di stagione: mi domando peraltro come sia possibile ciò, visto che per tre anni di fila, agli italiani è stata letteralmente inculcata (con violenza morale e fisica, ecc… - se volete la “c”, la potete pure togliere -) la “messa” quotidiana sul siero miracoloso, che ci faceva tutti alti belli e con gli occhi azzurri.
Se fosse vero, come mai tutte queste influenze? Ma non voglio andare fuori tema… Non ci perdiamo.
Dicevo del caso del giorno. La mancata conferenza stampa. Ora, dico io, ci vuole una bella faccia “ad usum vari” per il resto del corpo, per lamentarsi con la Meloni, che è una che certo non scappa (come il suo predecessore, ma pure l’altro…).
Ricordo Conferenze stampa dei precedenti, ma soprattutto di Draghistan, nelle quali appena entrava il Migliore (ma de’ che?), solo con il pensiero induceva gli “astanti” (giornalisti…) a un battimano come antipastino, e poi un religioso silenzio approvativo di quanto usciva dalle sacrali labbra.
Conferenze stampa senza che uno straccio di domanda (o giornalista) gli fosse stata posta su temi spinosi del momento. Cosa che sarebbe stata cosa buona e giusta, soprattutto dopo la famosa conferenza stampa (diciamo) del nuovo “papa laico”, nella quale “urbi et orbi”, affermava apoditticamente che se non ti vaccinavi, ti contagiavi, morivi e facevi morire, manco l’influenza fosse stata la nuova peste.
Il tutto, ben sapendo lui (o chi per lui), che niente meno nel bugiardino del siero magico c’era critto chiaramente che non proteggeva dal contagio ne’ guariva nessuno. In quei momenti mi sono rimproverato (per la seconda volta, la prima è stata dopo la strage di Capaci) il fatto di avere sbagliato Laurea da giovane: avrei dovuto prenderla in giurisprudenza… Avrei certamente chiesto conto a Draghistan di quelle parole. Ma pare che andassero bene a tutti. Misteri della Fede…z.
Non parliamo poi di tutti gli effetti collaterali con morti “improvvise”, “giustamente” silenziate “dalli meglio mass media del mainstream", che hanno fatto seguito agli italiani che sono stati inculcati a dovere (la lettera “c” è sempre facoltativa) con il siero miracoloso.
Su Speranza (“d’escobar”, diceva il cantante comico del clan di Renzo Arbone), il pupillo di Bersani (ho detto tutto) stendiamo un velo pietoso. Mai visto uno che ogni tre parole gli usciva di bocca la parola: “vaccini, vaccini, vaccini”.
Ma torniamo ai giornalisti italiani (e pappagalli al seguito).
Ma ci vuole veramente fegato e amnesie patologiche per rimproverare alla Meloni di non voler rispondere alle domande. Mi domando (io) dove stavano tutti questi cuor di leone e di tastiera, quando il sommo sacerdote stava seduto a guardarli con il suo sguardo alla Marty Feldman (spero si possa ancora dire, e che non sia "lesa Draghità"), che oggettivamente gli dava un non so che di “fascino tenebroso”, e che li teneva zitti, appunto, solo con il suo lo sguardo.
Si lo so, qualche cortese lettore mi starà dando del meloniano. No, mio caro lettore (quei due o tre che leggono i miei articoli), non sono meloniano.
Ho solo quella che un giorno, ad un pranzo, una mia amica, sapendo che non sono certo meloniano e che però ne stigmatizzavo le critiche su tutto ciò che faceva la Meloni ed il suo entourage, mi ha, bontà sua, riconosciuto, facendomi uno dei più bei complimenti che io abbia mai ricevuto: “Sei un uomo dalla inossidabile onestà intellettuale”.
Signora mia, mi porti via…
Massimo Piccolo
|