Inserita in Politica il 04/09/2022
da Massimo Piccolo
“Il blocco navale dell’immarcescibile Casini”
Tranquilli il titolo è giusto. Parlo proprio di Casini. Il “Pier Ferdy” più famoso d’Italia; infatti, il Pier Ferdy recordman parlamentare di legislature, con 9 (nove) legislature all’attivo ( 40 anni di ex DC, ex Ccd, ex tutto…), e che si accinge ad essere “nominato” parlamentare e dal PD di Letta (nipote): dopo le elezioni del prossimo 25 settembre, avrà raggiunto un vero record, con 10 legislature all’attivo. A meno che il parco buoi degli elettori del PD del Collegio di Bologna, si decida a non votarlo per protestare (diciamo), con il PD lettiano. Ma cmq, non è questo il problema. Il problema è che il Sig. Casini, nel 2015, mentre era presidente della Commissione Affari esteri del Senato della Repubblica italiana, in merito agli sbarchi clandestini in Italia, esternò più o meno quanto segue:
“Il tempo del buonismo è finito”.
“I viaggi si moltiplicheranno e noi rischiamo di rimanere impotenti davanti a un esodo di migliaia e migliaia di immigrati. Dobbiamo continuare a richiamare l´Europa alle sue responsabilità ma senza farci soverchie illusioni. Il rapporto tra il terrorismo jihadista e i barconi è acclarato. La Jihad riceve soldi, c´è un flusso finanziario, un business in cui probabilmente saranno coinvolti molti europei e qualcuno magari con la carta d´identità italiana. Č un problema che si riversa su di noi ma riguarda l´Europa che è la destinazione finale. Gli scafisti lavorano perché i gruppi estremisti gli consentono di lavorare».
“Dobbiamo fare due cose. Primo lavorare accanto a Bernardino Leon per arrivare ad un governo che ci dia la possibilità di interlocuire con uno Stato. Perché questo stato libico ora non c´è. Secondo, se questo non fosse possibile, avere un piano B pronto. Farsi autorizzare una blocco navale nelle acque territoriali libiche con una delibera dell´Onu che ci consenta di stroncare questo traffico sul nascere. E dirò di più: dobbiamo distruggere le barche anche in territorio libico. La vicende del peschereccio di Mazara del Vallo assaltato proprio l´altro giorno da una “strana” motovedetta dimostra che sono a corto di barche, che si fingono poliziotti libici e cercano di confiscarle per continuare le spedizioni”.
Ebbene, le stesse cose, più o meno, da qualche giorno le sta dicendo anche la Meloni. Peccato che Letta (nipote), non passa giorno che non attacchi la leader di Fratelli d’Italia, mentre il “dinosauro” della politica, il Pier ferdy, lo si stia premiando (Letta dopo Renzi, stesso Collegio Blindato di Bologna) con il famoso seggio sicuro nel Collegio di Bologna, noto parco buoi del PD (ancora per quanto?).
Preciso subito che qui non si tratta di essere pro o contro la Meloni. Qua corre l’obbligo di denunciare (ove ce ne fosse ancora bisogno) il doppiopesismo del PD, noto ex partito di Sinistra, che quando le cose non convengono a Lui, starnazza e grida al pericolo democratico, e quando invece convengono a lui, sta zitto e buono.
Come per esempio la questione del “tradimento” di Conte. Quando Conte (i 5S) votava le oltre 50 Fiducie a Draghi, tradendo la base elettorale del M5S, allora a Letta (nipote) andava bene; quando invece Conte non votò più la Fiducia a Draghi, “tradendo” questa volta il Letta, allora diventa “Traditore”.
C’è da dire altro?
Vale sempre la famosa frase, che riporto testualmente, di un politico italiano di lunghissimo corso e dal raffinato e ironico eloquio di tradizione democristiana: Gianfranco Rotondi.
“In politica le parole valgono solo nel momento in cui si dicono”.
Massimo Piccolo
(articolo del 19-04-2015, sul “Messaggero”, sulle affermazioni di casini) ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ https://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/laquo_clandestini_blocco_navale_fermare_trafficanti_raquo-986338.html?refresh_ce ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
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