Inserita in Cronaca il 30/12/2020
da Cinzia Testa
Pensione troppo bassa, cosa fare? Consigli e strumenti a disposizione
Si lavora una vita per godersi poi la pensione, ma alla fine capita spesso che la cifra ottenuta mensilmente non sia sufficiente per coprire spese e potenziali investimenti. Dalla ristrutturazione di un immobile all’acquisto di beni, potrebbe capitare di dover “rimpolpare” la propria pensione, troppo bassa per poter consentire quei lussi che un lavoratore dovrebbe godersi, una volta smesso con la propria professione. Come intervenire, e quali strumenti possiamo sfruttare? Ecco alcuni suggerimenti utili.
Il prestito INPS: il prestito per pensionati è senza ombra di dubbio una delle opzioni più gettonate e più utili per chi percepisce una pensione troppo bassa, ma ha bisogno di liquidità immediata. Per capire meglio come funzionano conviene leggere l’approfondimento sul prestito INPS sui siti di settore. Ci sono infatti diverse soluzioni che è bene conoscere, come la possibilità della cessione del quinto.
Richiedere la pensione di cittadinanza: i pensionati su una fascia di reddito bassa possono richiedere la pensione di cittadinanza. Si tratta di una quota che andrà ad integrare la pensione vera e propria, e che a seconda dei casi può anche superare i 700 euro. Naturalmente anche qui si suggerisce di informarsi su questa opzione leggendo le guide degli esperti, per capire quali sono i paletti da rispettare.
Studiare le maggiorazioni: oltre alle integrazioni, ci sono anche delle maggiorazioni che possono rimpinguare la pensione, senza per questo tornare a lavorare. Si parla ad esempio della quattordicesima, ma anche la maggiorazione sociale per gli over 70 e quella al trattamento minimo. Tutti questi strumenti sono noti come supplementi di pensione, ed è bene studiarseli in maniera approfondita.
L’incremento al milione: fra le maggiorazioni più interessanti si trova l’incremento al milione, che può essere richiesto soltanto da chi percepisce una pensione inferiore a 638 euro circa.
La maggiorazione sociale: a differenza di altre maggiorazioni, quella sociale può essere richiesta anche dagli over 60 (quindi non bisogna per forza aver superato i 70 anni). Come funziona? L’importo sale a seconda della fascia d’età, e può arrivare fino a 136 euro mensili.
Integrazione al minimo della pensione: è la cosiddetta integrazione al trattamento minimo, che parte da una pensione intorno ai 513 euro, considerata dunque troppo bassa per garantire al pensionato una qualità di vita dignitosa. Naturalmente anche in questo caso ci sono dei requisiti da rispettare, visto che si può accedere a questa forma di integrazione soltanto se non si supera un certo reddito annuo.
La pensione può non essere sufficiente, per concedersi qualche piccolo lusso o semplicemente per vivere la propria vita senza difficoltà economiche. Però esistono diversi strumenti che possono andare incontro alle necessità del pensionato, dai prestiti fino ad arrivare alle integrazioni e alle maggiorazioni specifiche. Dunque basta soltanto sapersi muovere correttamente.
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