Inserita in Politica il 10/04/2020
da Direttore
NOTA DELL’AVVOCATO PAOLO GIULIANO, CONSIGLIERE D’AMMINISTRAZIONE DEL TRAPANI CALCIO
“Riceviamo e commentiamo, cosa ben diversa dal rispondere, l’articolo a firma Laura Spanò pubblicato su “Il Giornale di Sicilia” di oggi.
Le notizie sulle operazioni societarie del Trapani (cda del 10.03.) e di Alivision (azzeramento, capitale, ricostituzione, aumento), per quanto meriterebbero maggiore competenza, uso di termini appropriati e in generale più precisione dialettica e meno banalità (a proposito cosa significa “aumento del capitale sociale (850.000 euro – trattasi di anticipazione) a pagamento di ogni altra deliberazione”?; quale testo di diritto commerciale o societario è stato consultato? Quale interessante teoria giuridica si nasconde dietro la terribile scoperta che “Alivison, in base alle necessità di cassa, interviene se il Trapani non ha soldi?), sono reperibili da chiunque in quanto contenute in atti pubblici. Così come è di pubblica evidenza e conoscenza che la stessa Alivision, dopo la lunga e soddisfacente gestione Morace ed il “per fortuna” breve periodo FM Service, ha scongiurato la cancellazione del Trapani dal calcio professionistico; ha dovuto poi ricostituire e notevolmente incrementare un capitale sociale depauperato dalla suddetta gestione FM Service che, cosa altrettanto pubblica, è oggi al vaglio della Procura della Repubblica di Trapani nell’ambito di un procedimento in cui sono indagate tre persone ed il Trapani Calcio e Alivision sono parti offese; mentre il Trapani Calcio, di cui Alivision è socio unico ( e solo), in un momento tra i più difficili della storia mondiale non solo economica, in un momento di crisi globale in cui è difficile riscuotere crediti liquidi ed esigibili, grazie anche al lavoro incessante, qualificato e responsabile del nostro Direttore Generale Giuseppe Mangiarano, sta continuando il lavoro iniziato questa estate, volto anche a valorizzare tramite il calcio il nome di tutta la Città; sta continuando e continuerà, nonostante tutte le imprevedibili difficoltà di oggi, a mantenere i propri impegni finanziari.
La notizia principale relativa al sollecito di pagamento delle spettanze arretrate da parte di venti dipendenti viene annunciata prima della scadenza del 10 aprile data dagli stessi dipendenti, come lo stesso estensore dell’articolo mette in rilievo, senza quindi neanche concedere il beneficio della scadenza del suddetto termine a chi ha ricevuto l’ultimatum; e annunciando pure che, “passata tale data” verrebbero intraprese “ulteriori azioni in forma privata e pubblica, per ottenere quanto dovuto” senza considerare, o considerando benissimo?, che la migliore forma pubblica, in anticipo sulla scadenza, sta nell’articolo appena esteso (in re ipsa dicevano i latini..). Il che equivale a mettere naso ed occhi in casa d’altri, su questioni non ancora definite, vedendo male e riferendo peggio.
Il giudizio sull’operato degli amministratori, ma sarebbe più giusto dire la pagella data la maggiore dimestichezza con tale più semplice metodo di valutazione…, viene anticipato frettolosamente rispetto al tempo in cui si faranno i bilanci, di esercizio e di fine campionato, e quindi dato a termini non ancora scaduti, salvo preoccuparsi di sottolineare, errando ancora una volta (non sappiamo quanto in maniera scusabile), un penultimo posto in classifica quando la classifica invece dice terz’ultimo posto, con dati statistici relativi alle prestazioni ed ai punti fatti nel girone di ritorno neanche minimamente analizzati!
Per quanto riguarda infine il perentorio invito ad Alivision ( che si sottolinea “finché ha potuto ha sostenuto” il Trapani) a trovare una soluzione rileviamo che, per quanto consegnato in un momento così drammatico e con cotanta eleganza, appare superfluo perché Alivision ed i dirigenti del Trapani lavorano ogni giorno, insieme ai propri dipendenti (che nessuno avrebbe mai voluto mettere in difficoltà), per poter fare in modo che lo spettacolo del calcio possa ancora rallegrare in futuro i cittadini e gli splendidi tifosi del Trapani, che meriterebbero non la B ma la serie A, in un momento in cui il bene supremo della salute, la vita dei dipendenti di una società che opera nel settore trasporti aereoportuali e la preoccupazione per il futuro dell’economia dell’intero Paese dovrebbero rappresentare, anzi rappresentano, argomenti altrettanto importanti. In un momento, ma anche prima di questo momento, in cui nessun soggetto ha mai manifestato interesse per le vie ufficiali, insieme ad uno staff di ipotetici migliori amministratori, per le sorti del Trapani Calcio. Forse perché la soluzione migliore possibile è sempre quella di lasciare che siano altri ad investire in un settore che già prima presentava più rischi che vantaggi figuriamoci adesso…, salvo criticare e tentare di infangare appena possibile anche a mezzo stampa, o servendosene, chi oggi sta operando pur con difficoltà in questo mare procelloso per difendere Trapani dai Saraceni.
Avvocato Paolo Giuliano
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