Inserita in Un caffè con... il 03/09/2019
da Cinzia Testa
Togliamo le indennità, non i parlamentari
Dal discorso che il premier incaricato ha già fatto su Twitter si è evidenziato quanto sia importante ridurre quelli che sono i privilegi della classe politica. La riduzione del numero dei parlamentari non solo non ci convince, ma riteniamo invece che sarebbe molto più saggio ridurre le indennità.
Occorrerebbe cioè creare quella condizione economica dove ogni parlamentare continui a percepire quello che già percepiva prima di entrare in Parlamento oltre il rimborso delle spese (documentate, come avviene per qualsiasi funzionario pubblico)per recarsi a Roma e per missioni .
Così, di fatto, ridurremmo tutta una serie di privilegi ma non verrebbe meno al contempo quella rappresentatività che i padri costituenti dell´assemblea avevano tanto cara.
Il problema non riguarda le poltrone, ma la qualità della rappresentanza. Noi chiediamo, dato che il problema è rappresentato dai costi, che vengano ridotte le indennità.
Così facendo non si perderebbe la rappresentanza dei territori oggi garantita, mantenendo un legame tra rappresentato e rappresentante, cosa che verrebbe sicuramente messa in discussione se si dovesse ridurre il numero dei parlamentari. La riduzione porterebbe soltanto a un totale scollegamento o scollamento tra il popolo (il rappresentato) e la rappresentanza (gli eletti), pochi soggetti individuati dai soliti noti artisti in cerca d´autore che nulla conoscono dei reali problemi del territorio.
|