Inserita in Un caffè con... il 17/08/2019
da Direttore
Il dubbio è la nostra certezza, chi sono i fascisti oggi?
Il dubbio è la nostra certezza, chi sono i fascisti oggi? 16 Agosto 2019 Antonio Lufrano educazione civile Il dubbio è la nostra certezza! la frase che circola”Chi non la pensa come me è fascista”, non fa parte del nostro bagaglio culturale. Questa è la frase che circola ormai da anni in alcuni ambienti, soprattutto para-politici, segno di un degrado principalmente culturale. La diversità culturale, come è noto, è il più grande valore e la più grande ricchezza di una società. Discutere, confrontarsi crescere sono gli elementi fondanti di una società caratterizzata da progresso scientifico e rivoluzione tecnologica. Tutto ciò sembra non caratterizzare il tessuto sociale e politico Italiano.
Scorrendo la stampa nazionale si legge, al di la delle idee, che il M5S, il PD e LEU sono contro le elezioni anticipate seppur con motivazioni differenti. Del pari si continua a dare del fascista a Salvini ed alla Meloni, i quali chiedono elezioni anticipate, ossia ridare la parola al popolo.
Qualche esponente politico ha, persino, affermato che che tutti coloro che vogliono le elezioni anticipate sono fascisti e non vogliono il bene del paese.
Per usare una celebre frase del Presidente Andreotti “a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca”. Non è facile comprendere cosa muove chi si definisce democratico a non restituire la parola al popolo, massima espressione di democrazia. In quali rischi potrebbero incorrere?
Ridare la parola al popolo, mediante elezioni, non significa nè essere fascisti nè comunisti; in assenza di una maggioranza parlamentare, che di fatto non c’è, non vi è altra strada da percorrere ossia ridare la Parola al Popolo, nel rispetto della Costituzione tanto decantata e poco osservata
Dove sono i “Partigiani” a difendere la Costituzione? Forse la grande conquista della democrazia è servita solo per sostituire un dittatore con una dittatura “democratica”? Chi non la pensa come me, è un nemico da abbattere ad ogni costo usando ogni mezzo per la sua dipartita?
L’attuale situazione politico-economica del paese denota chiaramente che il principale problema non è l’eccessivo numero di deputati e senatori ma la mancanza di soluzioni economiche e di strategie politiche che diano all’Italia ampio “respiro”. Non rimane che auspicare un ritorno alle urne, affinchè, in un periodo di crisi, come diceva De Gasperi, “ci vorrebbero uomini eccezionali ma sarebbero sufficienti uomini normali“.
A.L.
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