Inserita in Un caffè con... il 30/07/2019
da Cinzia Testa
La troppa libertà del web che trasforma i social in armi
In un mondo che non conosce regole molto spesso si tende a sentirsi onnipotenti non curandosi delle conseguenze di queste manie di protagonismo. È quello che succede ogni giorno nel mondo del web. La gente tende a vomitare tutto ciò che gli passa per la testa senza fermarsi un secondo a riflettere sulle possibili conseguenze. I social, così, da mezzi di comunicazione utili per accorciare le distanze e favorire l’informazione, diventano strumenti pericolosi, portatori di messaggi molto spesso forti e di grande impatto. E che dire poi quando queste parole si levano da persone che dovrebbero ergersi a modello della società, quali gli educatori.
Vedasi il rumoroso caso delle ultime ore riguardante le presunte parole dette dalla professoressa.
I social sono piazze, identificabili come le odierne agorà in cui discutiamo del nostro privato rendendolo pubblico, ma oggi non si tengono più dibattiti filosofici o lunghe oratorie. Dove sono finiti i sofisti o gli oratori? Adesso troviamo solamente egocentrici leoni da tastiera totalmente privi di senno.
Come spesso accade, notando la regressione rispetto a un passato più propositivo viene da chiedersi quale sia stata la causa di questi innumerevoli passi indietro. A provocare tale anarchia è stata la totale mancanza di educazione sociale.
Per ritrovare un pizzico di civiltà occorre una giusta regolamentazione sociale in sinergia con la valorizzazione della cultura. Come afferma il portavoce dell’Anas “Che lo Stato, con la speranza che i Ministri prendano consapevolezza che lo Stato sono loro, sostenga finanziamenti alle associazioni che si impegnano seriamente a favorire una crescita morale e sociale della società. E’ noto purtroppo che molte volte vengono finanziate associazioni inserite in ambiti settoriali ristretti e per interessi di parte. Urge un cambiamento, urge una regolamentazione”.
La tecnologia è uno strumento fondamentale per il progresso, ci occorre però una guida che ci aiuti a sfruttarne le giuste potenzialità.
Cinzia Testa
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