Inserita in Cronaca il 18/05/2019
da Direttore
MIGRARE
Diritti fondamentali e dignità della persona Convegno nazionale Palermo, Complesso Monumentale dello Steri 20-22 maggio 2019
Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia mostra fotografica di Attilio Russo e Giuseppe Muccio Lunedì, 20 maggio, ore 21
Lunedì 20 maggio alle ore 9,00 nella Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri si apriranno i lavori del Convegno nazionale di studi “Migrare”, promosso dall’Università degli Studi di Palermo. L’iniziativa si propone di costruire uno spazio di riflessione critica e di azione che ponga al centro della comunità scientifica, italiana ed europea, e della pubblica opinione i temi dei diritti e dell’uguaglianza delle persone e delle persone migranti in particolare.
Qui il programma integrale: http://www.unipa.it/redazioneweb/.content/documenti/Programma_Convegno-Migrare_2019.pdf
Nell’ambito del Convegno, il 20 maggio alle ore 21,00, sarà presentata la mostra fotografica “Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia”, immagini di Attilio Russo e Giuseppe Muccio, curata dalla Fondazione Ignazio Buttitta e allestita da Monica Modica.
La mostra propone una serie di straordinarie immagini che documentano la variegata fenomenologia dei culti delle comunità di migranti che, per varie ragioni e in tempi diversi, si sono stanziate in Sicilia arricchendone il panorama demografico e culturale. Autori delle immagini sono il messinese Attilio Russo e il siracusano Giuseppe Muccio, da decenni impegnati nella documentazione delle feste religiose e delle pratiche cultuali siciliane. Attraverso questo originale portfolio essi ci offrono una dimostrazione tangibile di come il nostro territorio sia divenuto spazio di pratiche sacrali e di atti di interlocuzione con la divinità assai distanti, per forma e per contenuti, dalle “nostre” fedi e dalle “nostre tradizioni religiose”. Lo fanno con uno sguardo antropologico cui sono sottese un’umana partecipazione, una lucida comprensione delle culture tutte, la cui mirabile varietà non viene mai avvertita come un problema quanto piuttosto come un arricchimento.
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