Inserita in Cronaca il 29/04/2019
da Direttore
Termini Imerese, il coraggio di raccontare la verità: convegno per ricordare Cosimo Cristina promosso da Esperonews, Ordine dei Giornalisti e Circolo Margherita
Il coraggio di raccontare la verità: un convegno per ricordare Cosimo Cristina il giovane giornalista termitano ucciso dalla mafia il 5 maggio del 1960. L´incontro organizzato da Esperonews, Ordine dei Giornalisti e Circolo Margherita si terrà sabato 4 maggio 2019 con inizio alle ore 9,30 al Circolo Margherita in Piazza Duomo a Termini Imerese.
Dopo i saluti di Giacinto Lo Faso, Presidente del Circolo Margherita e la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Direttore di Esperonews, sono previsti gli interventi di Giusi Conti, Docente dell´Istituto di Istruzione Secondaria "Stenio", di Francesca La Mantia, Scrittrice e regista e di Luciano Mirone, Giornalista, autore del libro "Gli insabbiati. Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall´indifferenza". Per i giornalisti in regola con le quote d´iscrizione all´Ordine la partecipazione all´evento da diritto a 3 crediti formativi.
"Non bisogna pensare a Cosimo Cristina – afferma Alfonso Lo Cascio, Direttore di Esperonews - come ad un "eroe". CoCri era un ragazzo "normale" con i sogni, le paure, le speranze della sua generazione. Un giovane giornalista di appena 25 anni appassionato della professione, che ha sfidato con le sue inchieste Cosa nostra pagando con la vita. Se questo territorio è diverso da quegli anni lo si deve anche al sacrificio di Cosimo che ha denunciato il sistema affaristico mafioso che governava in maniera incontrastata la città, convinto che la verità e la legalità fossero più forti di qualsiasi potere criminale. Ricordarne ogni anno la figura significa dare un senso all´impegno del coraggioso cronista che ha pagato con la vita il sogno di vivere in un territorio libero da Cosa Nostra".
Nota su Cosimo Cristina
Cosimo Cristina nasce a Termini Imerese l´11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collabora come corrispondente per il giornale L´Ora di Palermo, per Il Giorno, per l´agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ´59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. Può finalmente scrivere liberamente e portare avanti le sue coraggiose inchieste. Il combattivo giornale racconterà la mafia di Termini e delle Madonie in anni in cui nessuno osava nemmeno nominarla. Tante le inchieste da lui condotte: l´omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Agostino Tripi, il processo per l´omicidio di Carmelo Giallombardo. Ma immediatamente arrivano a Cosimo le minacce e le querele. Il pomeriggio del 5 maggio 1960, ad appena 25 anni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tunnel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Trabia. Non viene nemmeno disposta l´autopsia: per gli inquirenti si trattava di suicidio. Ma i dubbi già allora erano tanti, qualcosa non quadrava. In quei giorni , a Termini Imerese, si trovava Enza, la fidanzata di Cosimo Cristina, di cui lui era innamoratissimo. Proprio a lei aveva detto che si allontanava a prendere dei giornali per poi sparire misteriosamente. Nella tasca della sua giacca vengono ritrovati due biglietti, uno indirizzato ad Enza e l´altro all´amico Cappuzzo, suo collaboratore nel giornale "Prospettive" sulla cui autenticità la famiglia ha dubitato sin dal primo momento: ma stranamente non è mai stata eseguita nessuna perizia calligrafica.
Cosimo Cristina è stato ucciso dalla mafia: suicidato da Cosa Nostra, come scriverà in seguito il giornalista Giuseppe Francese. Come spesso accade in questi casi, nessuno sapeva, chi sapeva non parlava, chi parlava veniva fatto tacere e, a parte qualche articolo del solito cronista rompiscatole, a nessuno interessava più di tanto. Il caso viene riaperto sei anni dopo: grazie al vice questore di Palermo, Angelo Mangano, è riesumata la salma e finalmente viene eseguita l´autopsia, ma effettuata dopo tanti anni, finisce per confermare l´ipotesi del suicidio. Da allora il caso Cristina è definitivamente archiviato. Una spessa coltre di oblio venne stesa sul giovane che viene vergognosamente dimenticato.
Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, il lavoro di diverse scuole termitane, prima fra tutte l´IISS " Stenio", che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l´intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l´inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell´Ordine dei Giornalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per il cinquantesimo anniversario della morte, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all´Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.
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