..ho sentito l’inadeguata e pinocchia risposta dell‘Assessore reg.le al Turismo Pappalardo all’intervento dell’Assessore D’Ali, Presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale ..povera Sicilia , un turista marziano avrebbe evitato di fare così tanta magra figura. Diversamente Spero che il Presidente Musumeci mantenga la parola e insedi a giorni il cd “tavolo” con il sindaco di PA per la creazione del Polo aeroportuale sicilia occidentale . In detta ipotetica fusione societaria (Gesap / Airgest) ritengo che per debito di vigilanza a tutela del territorio trapanese (scalo di Birgi) una qualche quota societaria di minoranza debba essere acquisita dai comuni o dallo stesso distretto turistico Sicilia occidentale . Propongo un parametro oggettivo quale 1€/abitante. La Città di Trapani farà la sua parte così come per il marketing territoriale con somme preventivamente già vincolate in bilancio 2018 .
Grazie anche alle firme di decine di migliaia di trapanesi raccolte con le azioni del comitato #SeVoloVoto ..oggi una ulteriore spinta alla lenta azione politica del governatore regionale ed uno schiaffo al menefreghismo del latitane governo nazionale. Occorre vigilare e non mollare, anzi... adesso anche la “politica” locale, per cominciare dai Consigli comunali di tutta la Provincia Tp credo debba cominciare ad alzare la voce .
Fto il Sindaco di Trapani - G. Tranchida
Egregio
Presidente,
sono Rosalia d’Alì, presidente del
Distretto Turistico della Sicilia Occidentale e assessore al turismo del Comune
di Trapani. Con questo intervento, che sarà chiaro e a tratti anche forte,
fotograferò l’evidente realtà di un territorio in ginocchio, giunto al
capolinea, all’ultima fermata. Un territorio che non ne può più
di dover sopportare non soltanto la crisi economica e quella aeroportuale, ma,
anche, e soprattutto i tempi biblici di una politica in cui i
trapanesi, ormai, faticano a credere ogni giorno di più. Ed è a loro che darò
voce, la voce di una parte della Sicilia che non ce la fa più. Perché di
promesse non mantenute, di inutili rassicurazioni e di parole a cui non hanno
fatto seguito i fatti, la storia recente è piena. Anche noi amministratori
locali, che rappresentiamo questo lembo della Sicilia ed i suoi cittadini, siamo stanchi e delusi, ma non intendiamo
demordere. Questo territorio, negli ultimi tempi, è stato vessato,
mortificato, direi quasi dimenticato e diventa sempre più difficile dare delle
risposte, considerata anche l´esiguità delle risorse economiche che
rende i Comuni impotenti.
La vicenda Birgi è la causa principale
di quella crisi a cui ho fatto riferimento. I dati parlano chiaro e sono
certificati ed incontestabili: lo scorso anno, in provincia di Trapani, c’è
stata una fortissima contrazione del movimento turistico, rispetto all’anno
precedente. Cito solo alcuni dati: Trapani -20%, San Vito lo Capo -9,7%,
Castellammare del Golfo -12,4%, Custonaci, addirittura,
-58,1%, Erice, che oggi ci ospita, -12,6%. Dati allarmanti, soprattutto se
rapportati a quello regionale: la Sicilia ha avuto un calo del solo 1% di
presenze turistiche nel 2018, rispetto al 2017. Nell’anno in corso, stiamone
certi, i numeri che riguardano la provincia di Trapani saranno certamente
peggiori. Ed è proprio per questo che, dal sentimento cittadino, è nato il
movimento #sevolovoto, un comitato di protesta, apolitico ed apartitico che,
leggo testualmente, è «finalizzato al salvataggio dell’aeroporto di Birgi, e da
quell’indifferenza politica che oggi ne mette in discussione la sua esistenza».
Movimento al quale hanno aderito commercianti, operatori turistici ma anche
semplici cittadini che ha raccolto un gran numero di firme a sostegno di tutte
le iniziative che saranno ritenute opportune per le finalità di cui sopra.
Questo dà un po’ il senso del profondo scoramento e della generale
indignazione della nostra gente.
La contrazione dei voli su Birgi ha
determinato, dunque, una crisi senza precedenti che
ha letteralmente messo in ginocchio gli operatori del settore, i titolari di
B&B, ristoranti, alberghi e tutti coloro i quali gravitano attorno al
turismo, del quale, negli ultimi anni, avevano
fatto il loro pane quotidiano, investendo risorse ed energie, dando un decisivo
e positivo sussulto alla debole economia trapanese, e contribuendo anche allo
sviluppo di quella siciliana, naturalmente. Oggi, tutte queste donne e questi
uomini, insieme alle loro famiglie, stanno vivendo situazioni che non definirei
drammatiche, ma tragiche. Ogni giorno ci confrontiamo con le loro
storie, con gli sfoghi di chi non ce la fa davvero più. Storie di mutui,
debiti, affitti arretrati, licenziamenti obbligati e fallimenti, che non
possono non preoccupare perché rappresentano ben più di un campanello di
allarme. Non sono casualità né coincidenze. E credo che i prossimi mesi, in
questo senso, saranno decisivi per la sopravvivenza di moltissime attività che
costituiscono il presente ed il futuro di tante famiglie. Di questo dobbiamo
sentirci tutti, chi più, chi meno, protagonisti della storia politica passata e
recente, un po´ responsabili, per l´inerzia con cui è stato affrontato
l´argomento.
Di sicuro c´è che gli enti locali e gli
imprenditori trapanesi non si sono mai tirati indietro e sono assolutamente
pronti a fare la loro parte, anche investendo risorse in iniziative
promozionali. Alcuni imprenditori del territorio, oltre che investire nella
promozione turistica hanno deciso di investire capitali privati per fare uscire
il territorio dalla morsa dell’isolamento, attraverso un progetto di
charterizzazione nazionale ed internazionale. Con il Distretto Turistico
abbiamo deciso di creare la destinazione Sicilia Occidentale. Perché noi, in
provincia di Trapani, abbiamo compreso che fare squadra e mettere a sistema le
energie comuni è l’unica soluzione per trasformare positivamente questa amara
realtà. Per far sentire ancora, e più forte, la nostra voce. Per far capire che
ci siamo anche noi. Daremo al progetto, che prevede la creazione della
destinazione, la definizione dell’offerta turistica e quindi azioni di
promozione e marketing digitale, una quota delle somme che negli anni passati è
stata investita nel co-marketing: iniziative congiunte, strategie condivise da
moltissimi sindaci del trapanese. E sono convinta del fatto che molti altri se
ne aggiungeranno presto. Ma chiediamo un supporto nell´azione di promozione
della destinazione. Servirebbe una cabina di regia unica. West Sicily, infatti,
è il marchio di un territorio meraviglioso che deve essere proposto al mondo intero,
in una logica sinergica e cooperativa, insieme agli altri stupendi luoghi della
Sicilia. Non ci sono territori di serie A e di serie B. C’è la Sicilia e noi,
in quanto siciliani, abbiamo il DOVERE di unirci e lavorare insieme per il bene
della nostra gente!
Tutto ciò, comunque, trova un primo
forte ostacolo nel sistema dei trasporti su gomma, sistema che si caratterizza
sia per la scarsa frequenza che per l’eccessiva onerosità. Appare necessario
attivare un capillare sistema di collegamenti che consenta ai turisti di poter
raggiungere agevolmente tutte le località di interesse della Sicilia
Occidentale, realizzando anche un sistema di biglietto integrato; sistema che
colleghi l’aeroporto di Palermo, unica grande porta d’accesso della stessa
Sicilia Occidentale, alla intera provincia di Trapani. In tale contesto, la
rigidità dell’attuale normativa regionale dei trasporti di linea non consente
agli operatori privati di proporsi sul mercato incrementando l’offerta di
servizi di trasporto, sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello
qualitativo. Riteniamo necessario, dunque, un intervento della Regione
Siciliana, anche di natura normativa, legislativa e/o
regolamentare, che possa favorire, nel rispetto delle regole, la
liberalizzazione dei servizi di trasporto effettuati mediante autobus con gli
aeroporti in ambito regionale. In questo senso, si potrebbe prendere spunto da
quanto fatto dalla Regione Lombardia con il Regolamento Regionale 27 ottobre
2015, n. 8, che consente agli operatori in possesso di specifici requisiti
organizzativi e finanziari di attivare, in regime di libera
concorrenza fra di essi, il collegamento, tra due località, delle quali almeno
una coincidente con uno degli aeroporti civili, mediante la sola produzione di
una SCIA. Senza dimenticare anche l’onerosità dei
costi del trasporto marittimo e dei collegamenti con le isole
"minori", sproporzionati rispetto a quelli con il continente e la
stessa Sicilia: quei costi andrebbero certamente abbattuti per favorire
l´arrivo di turisti, non vanno di certo mantenuti così elevati.
Noi, come sa, presidente, siamo sempre
stati disponibili a sederci attorno ad un tavolo ed a discutere. Abbiamo anche
valutato favorevolmente l´idea di passare dai Distretti Turistici alle DMO di
quarta generazione, ma la sensazione che avvertiamo, anche in questo senso, è
quella di un impantanamento generale. Che fine ha fatto questo progetto? Ce lo
chiediamo un po’ tutti. Eppure ci sono state alcune riunioni ufficiali
benauguranti, a dicembre ed a gennaio, alle quali abbiamo partecipato anche
noi, e che sembravano aver dato il via e sbloccato l’iter per l’attivazione di
risorse e di una serie di azioni di promozione. Ci sono stati presentati una
serie di strumenti (6.8.3 del PO FESR e APQ Turismo) sui quali poter presentare
in tempi ragionevoli, nuove progettualità assai utili e funzionali ai progetti
di valorizzazione dei territori. Ma a distanza di 3 mesi tutto questo programma
è fermo, immobile, non se ne sa nulla. Tutto, infatti, sembra essersi
misteriosamente arenato.
Il fallimento dell’operazione sinergica
con Palermo, infine, ci obbliga ad una riflessione e ad una reazione ferma e
chiara. Quantomeno ad una presa di coscienza e, dunque, di posizione responsabile.
Servono azioni immediate, non si può più rinviare a domani. Dobbiamo agire
oggi, ancora meglio subito. Rafforziamo i collegamenti tra gli aeroporti ed i
territori, tra aeroporti ed aeroporti, tra territori e territori, in una logica
di intermodalità. Non troviamo una soluzione per collaborare con Palermo?
Considereremo l’ipotesi di una cooperazione con Catania e Comiso. Una
soluzione, anche transitoria o di emergenza, in attesa del nuovo rilancio di
Birgi, la troveremo, o, quantomeno, faremo qualsiasi cosa per trovarla. Insieme
ma anche da soli, la troveremo, consapevoli dell’importanza di fare squadra
tutti insieme, di lavorare per creare e vivere di turismo condividendo le
nostre risorse, senza logiche campanilistiche né di sopravvivenza.
Insomma, Presidente, per concludere,
come ho premesso in questo intervento, con le mie parole ho voluto portare
avanti le istanze di un territorio giunto ormai al collasso, un territorio che
non cerca colpevoli ma soltanto soluzioni. Con fermezza, ma col rispetto
istituzionale e col garbo che si deve a qualsiasi interlocutore. Infine, desidero
ringraziarla, a nome dello stesso territorio che rappresento, per aver scelto
Erice, e quindi la Sicilia Occidentale, quale sede degli Stati Generali del
Turismo; questa scelta rappresenta un evidente segno di
attenzione nei nostri confronti. Tutto ciò ci dà fiducia, perché siamo certi
del fatto che il Governo Regionale abbia realmente a cuore le sorti di questo
territorio, e si attiverà, sin da subito, per
trovare immediate soluzioni, lavorando al nostro fianco per la Sicilia e per i
siciliani. Grazie.