Inserita in Politica il 16/02/2013
da redazione
Niente è immutabile
La notizia era trapelata nei giorni scorsi ed era rimasta un po’ in sordina. L’evento (perché politicamente parlando non possiamo non parlare di evento) è, però, ufficiale. Il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, torna ad essere un tesserato del Partito Democratico. Una scelta fatta in un momento particolare del panorama politico nazionale, a meno di dieci giorni dal voto che deciderà il nuovo volto del Parlamento. Perché questa scelta?
A me piace andare contro corrente, convinto che i "problemi" facilitano le soluzioni. Qualcuno dirà che è una filosofia strana, forse utile nell'amministrare. Ma con le primarie vere del centrosinistra di alcuni mesi fa ho scoperto che ci sono centinaia di donne, giovani, cittadini, che ancora credono sia possibile che la politica possa farti sognare, che non è vero che nulla sia immutabile. Preferisco consapevolezza dell'amministrare rispetto alla filosofia del ...parlamentare. E poi, un Pd che ogni tanto dimostra (e spero non per mero e ipocrita calcolo elettorale) di avere un pò di spina dorsale, dando il benservito ai vari Crisafulli e Papania, tanto per cominciare, così ricordandosi che circondarsi di aree grigie portano sempre e comunque l'elettore a rivolgersi all'originale (questo PdL per cominciare).
Come vede il programma di Pier Luigi Bersani?
Fra i leader oggi candidatesi alla guida del Paese, Bersani ha maggiore e concreta percezione del dramma primo del paese, paradossalmente ancor prima delle tasse, la mancanza di lavoro, di sviluppo, di crescita, di speranza, rivolgendo l'attenzione sugli unici soggetti che possono spendere, i Comuni, cominciando dalla rivisitazione, pertanto, dei vincoli del Patto di Stabilità e dalla stabilizzazione del precariato negli Enti Locali. E a proposito di lavoro, da sindaco di Erice per non parlare di altre realtà, rifacendomi ai nostri giorni, da Alcamo a Trapani in questa nostra martoriata provincia, cominciano ad emergere, nella loro drammaticità i casi di persone che perdendo il lavoro o non trovandolo, tentano e si tolgono la vita. Di tutto ciò abbiamo responsabilità indiretta anche come Amministratori locali, a maggior ragione chi, a livello governativo, da Palermo a Roma, ha guardato agli interessi della propria parte politica pur di far sopravvivere una condizione dominante di quotidiano potere, facendo financo morire la speranza e negando ipotesi di sviluppo.
Cosa conta di aggiungere, con la sua esperienza di amministratore, al Pd trapanese? Entro nel Pd trapanese da semplice iscritto militante, portandomi dietro la mia storia personale e l'esperienza di questi anni di Amministratore "ripetente".
Quali dovrebbero essere i punti cardine della politica del Pd in provincia di Trapani?
I primi "pizzini" per il Pd trapanese e per le città che vogliamo: lavoro: attuazione ZFU più incentivi/ defiscalizzazioni per le imprese che investono/assumono, quale seconda ruota, assieme alla legalità, del carro dello sviluppo e del riscatto dalle mafie. Università: fuori la politica, restituendo l'alta formazione alle nuove generazioni e non a servizio del sistema parentale dei baroni. Un unico sistema/autorità provinciale portuale qualificato e diversificato, dagli approdi turistici a quelli commerciali in vista della realizzazione dell'area di libero scambio e come naturale crocevia del turismo del mare. E poi ancora: un sistema idrico funzionante ed efficiente, sganciato dalla logica padronale ma a regia regionale nella redistribuzione delle risorse ed investimenti; la salute come diritto irrinunciabile per i cittadini; La pianificazione regionale d'ambito territoriale ottimale per far diventare più grandi le città e rilanciare gli investimenti nell'edilizia e per la riqualificazione ambientale.
Nicola Baldarotta
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