Inserita in Cronaca il 19/03/2019
da Direttore
PALERMO – DEPORTAZIONE RIMANDATA MA ANCORA A RISCHIO. LNDC COINVOLGE I MINISTRI
Un rinvio che però non mette al riparo dal trasferimento che con il Comune insiste nel voler fare. LNDC scrive ai Ministri Costa e Grillo per chiedere un loro intervento per ripristinare il rispetto delle leggi e dei diritti degli animali. Rosati: non lasceremo nulla di intentato, i nostri legali stanno lavorando senza sosta per trovare il modo di bloccare questo scempio.
La deportazione dei cani di Palermo alla struttura aggiudicataria del bando in provincia di Caserta è stata rimandata ma sembra a brevissimo termine. Il rischio che i cani vengano trasferiti a 700km di distanza, in un canile inadatto a garantire il loro benessere, è ancora molto alto e per questo motivo LNDC non è rimasta a guardare con le mani in mano.
La Presidente Piera Rosati ha scritto una lettera al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e alla Ministra della Salute Giulia Grillo per chiedere un loro intervento urgente al fine di salvaguardare questi poveri animali dal destino incerto. “Ho voluto mettere al corrente i Ministri di questa incresciosa situazione e illustrare loro le varie criticità di questa deportazione, sia da un punto di vista legale sia dal punto di vista del benessere animale”, afferma la Presidente LNDC.
“Uno degli aspetti più gravi, a mio avviso, è che il bando prevede che dopo 6 mesi dalla presa in carico i cani vengano definitivamente intestati alla ditta affidataria, che non potrà più chiedere nulla al Comune di Palermo per il loro mantenimento. In tale evenienza, è facile prevedere che una SRL – logicamente orientata al profitto – non potrà investire grandi cifre per assicurare il corretto accudimento degli animali ma questo sembra non interessare al Sindaco di Palermo, il cui scopo principale sembra essere solo quello di sbarazzarsi degli animali di sua proprietà”, continua Rosati.
“A questo ovviamente si aggiungono tutti gli altri problemi già elencati in precedenza e cioè l’inadeguatezza della struttura di destinazione e la distanza che non consentirebbe il monitoraggio del benessere dei cani. Con i nostri legali ci stiamo muovendo per trovare la soluzione migliore per bloccare questo scempio ma auspico anche un intervento deciso dei Ministri per ripristinare il rispetto delle leggi e dei diritti degli animali“, conclude Rosati.
19 marzo 2019
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