Inserita in Politica il 16/02/2019
da Direttore
Lettere a Tito n. 238. La barcunata di Bruno Congiustì e San Nicola da Crissa forse prima capitale dei ´paesi-balcone´.
Caro Tito, mi allaccio alla precedente “Lettera n. 237” nel cui testo avevo scritto: “Ho conosciuto Bruno Congiustì nella primavera del 2009, nel contesto di un evento giornalistico nel vibonese.
Te ne scriverò in una prossima lettera”. Ecco, te ne scrivo adesso, in questa “Lettera n. 238” a distanza di appena una settimana.
1- LETTERE SCRITTE MA NON SPEDITE
In verità, la presente lettera era già stata scritta il primo novembre 2014, pronta per essere inviata a te per la pubblicazione su www.costajonicaweb.it in questa stessa rubrica “settimanale”.
Poi, per un motivo che non ricordo più (a distanza di oltre 4 anni), il testo e le foto sono rimaste nella loro cartellina tra i miei documenti “da lavorare”.
Sono certo che, se non proprio tutti, almeno molti di noi abbiano una o più lettere scritte ma non spedite. Succede. Personalmente ne ho così tante che potrei raccoglierle in un volume … e non è detto che non lo faccia, se avrò vita e salute.
Qui di sèguito riporto il testo della “Lettera del 01 novembre 2014” cui seguirà la seconda parte che mi accingo a scrivere, adesso, venerdì 15 febbraio 2019 mattina.
2- DOMENICO LUCANO A CAMPOBASSO
Caro Tito, questo pomeriggio (venerdì 15 febbraio 2019 alle ore 16) il nostro notissimo corregionale Domenico Lucano (ex-sindaco di Riace) è atteso a Campobasso per dire la sua al convegno “Rigenerazione delle aree interne, modelli a confronto”.
Lo ha invitato qui, in Molise, l’attivissimo e lodevolissimo gruppo di giornalisti e intellettuali facenti capo alla bella ed interessante rivista cartacea e al sito web “ilbenecomune.it”. Te ne trascrivo il breve programma nella prima “Lettura parallela” in fondo alla lettera, prima dei saluti.
Tu sai come e quanto sia sensibile a tali tematiche delle aree interne e dei borghi spopolati e sarei tentato di recarmi a Campobasso che dista da casa mia 80 km circa. Ma temo di trovare strade ghiacciate, al ritorno e al buio, essendo già assai rigide le temperature adesso, a metà giornata. Le strade (pure quelle principali), poi, sono alquanto dissestate e maltenute anche qui, nel montuoso e piccolo Molise. Meglio essere prudenti!
3- LA LETTERA DEL 01 NOVEMBRE 2004
E qui di séguito ti trascrivo la lettera scritta il primo novembre 2014, ma non spedita.
Caro Tito, ti scrivo per dirti di Bruno Congiustì (nato il 20 giugno 1949) che potremmo definire “animatore culturale” del suo borgo natìo, San Nicola da Crissa, un piccolo paese delle pre-Serre vibonesi (circa 1300 abitanti), posto a 518 m. di altitudine sulle propaggini del monte Cucco ed affacciato sul mare Tirreno, in provincia di Vibo Valentia da cui dista 21 km-est. E’ uno di quei paesi che fino al 6 marzo 1992 facevano parte della provincia di Catanzaro.
4- BRUNO CONGIUSTI’
Ho conosciuto Bruno Congiustì nel 2009 in occasione dell’assegnazione del Premio “Gigante della Calabria” all’ex preside Nicola Provenzano (1926-2012), fondatore e direttore a vita della magnifica Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro.
Infatti, dovendo dare la notizia ai periodici locali, ho telefonato alle collaboratrici del prof. Provenzano, una delle quali (non ricordo adesso se la dottoressa Elisabetta Amato o la dottoressa Maria Curatolo oppure la dottoressa Maria Grillo) mi diede per telefono l’indirizzo mail del periodico quadrimestrale “La barcunata” (labarcunata@libero.it) che avrebbe potuto pubblicare la notizia del Premio. Così fu.
LA BARCUNATA (testata)
5- LA CALABRESITE ACUTA
Dovendo poi ringraziare per la gentilezza, mi imbattei proprio in Bruno Congiustì, il quale nel 1995 aveva fondato questa bella rivista quadrimestrale che da San Nicola da Crissa raggiunge i suoi amici e i suoi concittadini anche all’estero. Iniziò, così, con Bruno una utile ed interessante amicizia culturale che dura ancora e che ritengo tra le più interessanti del mio circuito sociale.
Bruno è come me … soffre di calabresìte acuta e ama (come e più di me) la Calabria e, ovviamente, il suo paese (almeno come io amo il mio) … in modo troppo esagerato!!!
Bruno è uno di quei personaggi che quando parla di qualcosa ti fa incuriosire e infervorare di tutto ciò che dice. Accade sempre così, chi ama riesce a trascinare e a “sedurre” (condurre a sé) chiunque perché quel chiunque sente come e quanto quella persona ami tutto ciò che descrive con slancio, passione e, spesso, con commozione.
Mi ha detto una frase emblematica e definitiva per la sua vocazione e personalità, per il suo impegno e la sua dedizione: “Quando mi sveglio, per prima cosa penso alla Calabria!”. Che dire di più?…
6- IL BOSCO CHE PARLA
Per prima cosa mi mandò un libro da lui scritto (assieme a Michele Raccisano) su un bosco in agro di San Nicola da Crissa, assai particolare, il Fellà (parola che mi ricorda il “fellah” – contadino in arabo, titolo del testo di una mia canzone “pop-islam” del 1972).
Il titolo del libro è proprio: FELLA’, il bosco che parla (contadini, briganti, santi e vagabondi in un bosco di Calabria) edito nel 2008.
7- IL BALCONE DELLE CALABRIE
Poi, mi parlò a lungo del punto più panoramico esistente nel suo paese di San Nicola da Crissa definito il “balcone delle Calabrie” dal re di Napoli Ferdinando II che nel 1852 passava proprio da lì e ne rimase estasiato!
Con tutti questi elementi non potevo non andare a trovare Bruno. Così nel giugno 2009, alla prima occasione in cui ho avuto modo di scendere in Calabria, ho visitato i luoghi tanto decantati, avendo proprio lui come esperta guida.
E, infatti, ho constatato che da quel luogo (“la barcunata” per eccellenza) un vastissimo orizzonte abbraccia la zona tirrenica che va dal Golfo di Sapri (primo lembo-sud della Campania) fino alla punta messinese della Sicilia e, in particolare (se la giornata è nitida), possono essere viste le isole Eolie e persino la cima dell’Etna. Ho visto pure una piccola parte del bosco Fellà e parecchie grandi piante ultrasecolari di grande fascino e suggestione.
8- I BALCONI DELL’INFINITO
Personalmente ricerco fin troppo spesso punti panoramici per bearmi dell’infinito. Ne ho un bisogno fisico e spirituale quotidiano. Se non posso ne soffro. Ho necessità di spaziare con gli occhi e con il cuore. Pure per questo amo tanto la poesia “L’infinito” che Giacomo Leopardi (1798-1837) compose nel 1818 e che qui riporto, in fondo, come seconda lettura.
Mercoledì 18 settembre 1963 (quando avevo 13 anni e mezzo) ho avuto la preziosa occasione di visitare in Recanati (Macerata) la casa natìa di Leopardi e il cosiddetto “Colle dell’infinito” leopardiano, dove giganteggia, scolpito sul marmo, il primo verso “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.
Fin da bambino sono attratto dai più ampi panorami, dai “belvedere”, dai luoghi “bellavista” (a Catanzaro c’è addirittura il Rione Bellavista, poco sotto Piazza Roma). Cosicché l’infinito orizzonte che offre la “barcunata” di San Nicola da Crissa mi accese immediatamente l’idea di realizzare una vera e propria “rete” associativa di valorizzazione di tutti i punti panoramici almeno d’Italia e dintorni.
9- CAPITALE DEI PAESI-BELCONE
Ne parlai con Bruno Congiustì, cui proposi di far sì che proprio San Nicola da Crissa potesse essere (proprio a motivo della sua storica “barcunata”) la “capitale dei paesi-balcone” ovvero di tutti i luoghi panoramici, i “belvedere” italiani, mediterranei, europei (o addirittura mondiali), non soltanto a livello ideale e turistico.
D’altra parte, quello dei punti panoramici rappresenta da sempre una forte attrazione per residenti e per viaggiatori.
10- I VANI TENTATIVI DI CONGIUSTI’
Congiustì, per quanto si fosse impegnato, non è riuscito a convincere le istituzioni locali a tentare di rendere il proprio paese “capitale” dei cosiddetti “paesi-balcone” eppure nel 2009 (appena 5 anni fa) eravamo ancora nel pieno della creazione di molteplici associazioni che tendevano a mettere in “rete” in internet luoghi significativi da evidenziare, come, ad esempio, le città d’arte (www.centocities.it – www.circuitocittadarte.it), “I borghi più belli d’Italia” (www.borghitalia.it), “I borghi autentici d’Italia” (www.borghiautenticiditalia.it), “Le perle dell’Appenino”, ecc.
La maggior parte dei comuni marini cercava di entrare nella rete delle “bandiere blu” che ne certificasse la più limpida e sicura balneabilità (www.bandierablu.org), mentre il Touring Club Italiano s’inventava le “bandiere arancioni” (www.bandierearancioni.it) per i borghi dell’entroterra (www.paesiarancioni.net). Ed erano già ampiamente attive le associazioni delle città dell’olio (www.cittadellolio.it), delle città del vino (www.cittadelvino.it) e così via.
Ogni comune intraprendente cercava di entrare (avendone ovviamente le premesse) nei migliori e più vasti circuiti turistici (anche internazionali) come quelli termali, religiosi, gastronomici sportivi, ciclabili, e via dicendo.
Nel novembre 1989 io stesso avevo tentato di organizzare in associazione e curcuito (purtroppo senza fortuna) tutti i paesi più belli o tipici dell’Appennino come “Le gemme dell’Appennino” dopo averne pubblicato la “Carta programmatica” con un apposito inserto nel mensile “L’Eco dell’Alto Molise” (ottobre 1989).
11- LETTERA DELLA MINISTRA BRAMBILLA
Così, nel settembre 2009, per tentare di realizzare la rete dei “paesi-balcone” (cioè tutti i luoghi panoramici e “lungimiranti”) mi rivolsi Michela Vittoria Brambilla, la quale con una lettera del 22 ottobre mi ha risposto così:
“Gentile dott. Lanciano, ho letto con interesse il progetto che mi ha sottoposto, perché il tema delle risorse paesaggistiche italiane è di indubbio interesse, ed ho apprezzato lo spirito di collaborazione sotteso all’iniziativa… (omissis)
Pertanto, nel ringraziarLa per i Suoi graditi suggerimenti e per lo spirito di cooperazione dimostrato, Le comunico che il progetto sarà esaminato con la dovuta attenzione e valutato nell’àmbito delle iniziative programmate dal Ministero del Turismo”.
Dal ministro per il Turismo, poi, un nulla di fatto. Purtroppo, la mancanza di tempo e di risorse economiche non mi ha permesso di avviare da me stesso una simile iniziativa. Sono rimasto fermo per quasi 4 anni a riguardo.
12- VASTO – BALCONE SULL’ADRIATICO
In sèguito, il 03 settembre 2013, con una “lettera aperta” (pubblicata da tanta stampa locale) mi sono rivolto (ma ancora inutilmente) al Sindaco della Città di Vasto (litorale adriatico della provincia di Chieti), che è praticamente la più bella riviera balneare dell’Abruzzo meridionale e, quindi, dell’entroterra molisano-abruzzese (Agnone compresa).
E, dopo la lettera del 19 settembre 2013, inascoltato e senza riscontro fui pure dal noto giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, cui avevo proposto di trattare proprio i “paesi-balcone” italiani più tipici e belli in qualche suo reportage pubblicato dal quotidiano nazionale “la Repubblica”.
13- NEMMENO AGNONE DEL MOLISE
Migliore esito non ha sortito il tentativo di mettere Agnone del Molise al centro di due progetti assai simili ed universali da trasformare in circuiti anche internazionali: gli “Extreme-Point” (avendo la famosa Curva di Colle Mingone come capitale mondiale dell’emigrazione) e i “Colli dell’infinito leopardiano” dal momento che questa cittadina altomolisana dove abito è essa stessa un amenissimo “paese-balcone” ed ha molteplici punti panoramici, uno dei quali, il Belvedere Ripa, ha pregi assai particolari.
Sinceramente non so che altro fare ancora, dopo tutti questi tentativi andati a vuoto. Personalmente credo fermamente che sarebbe particolarmente utile realizzare un circuito di tutti i maggiori e più fascinosi “belvedere” anche esteri, non soltanto a fini turistici ma pure a scopo di aggregazione socio-culturale (cosa che produrrebbe interessante economia).
Sarà che il popolo italiano (e meridionale, specialmente) sta attraversando un difficilissimo periodo di depressione anche psicologica … tuttavia penso che bisognerebbe reagire e dare un segnale reattivo significativo pure per le nuove generazioni.
14- CHI GESTIRA’ I PAESI-BALCONE ?
Chi prenderà in mano il Progetto dei Paesi-Balconi (dei belvedere, dei colli dell’infinito leopardiano, degli extreme-point, ecc.)? …
Soverato, Taormina, Tropea, Sorrento, Capri, Le Cinque Terre, Vieste, Trieste, Soverato, Positano, Ortona, Sanremo?…
Mi sembra davvero fin troppo strano che non si ha interesse a valorizzare una simile ingente risorsa, una “materia prima” di enorme valore paesaggistico, turistico, sociale, economico, culturale, ecc. ecc. !!!
Saluti e baci, Domenico Lanciano
(Agnone, 01 novembre 2014)
15- LETTERA DI VENERDI’ 15 FEBBRAIO 2019
Caro Tito, verso i primi di questo mese di febbraio 2019, sono andato a verificare tra le cartelle inevase del desktop del mio computer, per vedere quali scritti erano da mantenere o da cestinare.
Ogni tanto fa bene un po’ di ordine e pulizia, nelle scrivanie e nella memoria personale.
16- RICONTATTO BRUNO CONGIUSTI’
Avendo ritrovata, in sospeso, la lettera appena trascritta sui “Paesi-Balcone” del primo novembre 2014, ho ricontattato telefonicamente Bruno Congiustì per sapere da lui se c’erano novità circa tale iniziativa.
Bruno mi ha detto che probabilmente questa volta si sarebbe potuto realizzare a San Nicola da Crissa un’apposita associazione per valorizzare il più possibile i “Paesi-Balcone”. Infatti, pare che ci siano i presupposti e i collaboratori adatti a iniziare tale avventura turistico-culturale. Quindi avrei potuto inviarti per la pubblicazione questa lettera. Aggiornata al 2019, ovviamente!
17- MAB-SINDACALE
Anzi, parlando poi del suo archivio sindacale ancora da valorizzare pienamente, Bruno Congiustì (pure da ex-Sindacalista delle CGIL Calabria) ha trovato utile la mia proposta di realizzare un MAB-SINDACALE (Museo Archivio Biblioteca) a San Nicola da Crissa, accogliendo pure la documentazione di tutti indistintamente i sindacati organizzati (grandi e piccoli) e persino dei movimenti spontanei e temporanei. Mi ha così autorizzato a divulgarne la notizia.
Così dal 03 al 07 febbraio ho inviato alla più varia stampa (calabrese, molisana e nazionale) un comunicato che annunciava l’intenzione di inaugurare in agosto (quando solitamente si verifica una presenza maggiore di persone nei nostri borghi) questo primo nucleo di MAB-SINDACALE.
Ti ho riportato le tre note-stampa nella precedente “Lettera n. 237” a proposito della vertenza sindacale del Comitato Precari Storici Calabresi, movimento presieduto dalla battagliera signora Giusy Zelesco.
18- AZZURRO INFINITO
Caro Tito, come avrai potuto notare, da alcuni mesi a questa parte, alla fine di ogni lettera (immediatamente dopo la mia firma) evidenzio il luogo da dove solitamente ti scrivo. Tale luogo è “Azzurro Infinito”… ovvero là dove, davanti agli occhi, ho sempre l’azzurro del cielo e l’azzurro più azzurro del mare. Proprio come nella mia Kardàara natìa. Là dove lo splendore del sole e della luce si moltiplica e si riverbera davvero all’infinito fino a diventare abbagliante già dall’alba.
Si è realizzato, così, il sogno (sospirato già nella mia infanzia trascorsa a Kardàra) di poter non soltanto osservare da vicinissimo il mare dal balcone di una casa sulla scogliera ma anche ascoltarne lo sciabordio delle onde, da quelle più calme e silenziose a quelle più tempestose e rumorose che s’infrangono sugli scogli, regalandomi a volte goccioline salate sul volto fin sulla balconata.
Non potrei fare a meno di nonno-Mare. Tanto è che ho pregato chi mi sopravviverà di disperdere delicatamente le mie ceneri nel suo azzurro più lontano e profondo.
19- IL PUNTO DI VISTA
Caro Tito, ognuno di noi ha un proprio punto di vista (“quot capita, tot sententiae” dicevano gli antichi latini: “ogni testa, ogni persona ha il proprio parere e modo di vedere). Così, pure ogni luogo ha il proprio punto di vista. E, anzi, ogni cosa può essere guardata e considerata da molteplici “punti di vista” e di “osservazione”… rimanendo la medesima, comunque, ma con mille sfaccettature.
Quindi, grandi e piccoli panorami, i “paesi-balcone” e tutte le altre vedute possono arricchire e completare la conoscenza di ciò che stiamo contemplando o semplicemente osservando. Ed ecco che l’esercizio del “belvedere” contribuisce ad una particolare pedagogia che fa parte anche di un’auto-educazione alla bellezza, all’assorbimento e alla polivalenza dell’esistente.
La tradizione religiosa, letteraria e pedagogica ci induce ad elevarci quanto più possibile per dare valore alle cose e goderne al massimo. Certo che, vedendo le cose dall’alto, abbiamo la possibilità di analizzare meglio le situazioni. In questo caso la prudenza e l’umiltà ci dovrebbero portare a sentirci piccoli in proporzione alle altezze vertiginose che osserviamo (specialmente in campo spirituale ed etico).
20 – ICONOTERAPIA
Caro Tito, ti ho parlato altre volte della “Iconoterapia” ovvero della possibilità di curarsi con le immagini (le icone) che ci comunicano bellezza, armonia e quanto altro sia utile ad elevare il nostro umore e la nostra visione del mondo e dell’assoluto. Tuttavia ci può pure essere, al contrario, una “iconoterapia” negativa (come è facile immaginare, specialmente multimediatica).
L’iconoterapia può essere considerata come una vera e propria attività e disciplina scientifica e curativa, se fatta veramente bene e in sintonia con i valori affettivi ed estetici dell’immagine, ma anche attraverso il significato specialmente più evocativo e terapeutico del nostro vissuto e del nostro mondo interiore.
Pensiamo al valore delle immaginette sacre o di splendide foto, ai capolavori dell’arte (da cui la inebriante “sindrome di Stendhal”), ai panorami mozzafiato, alla ricerca del bello e dell’innocenza nei bambini, alle emozioni che cerchiamo in un determinato film, concerto o azione teatrale, e così via.
Facciamo “iconoterapia” persino quando scegliamo il luogo più ameno e piacevole dove trascorrere le vacanze, specialmente la “luna di miele” o il viaggio di nozze.
Spesso ci troviamo (in particolare di mattina, appena alzati) a considerare il nostro aspetto riflesso allo specchio. Ecco, questo può essere uno dei momenti di ”iconoterapia” … di cura con la stessa nostra immagine, per migliorarla nella dignità e non nell’eccesso.
Il “narcisismo” (ad esempio) è una condizione onnipresente del nostro spirito assieme all’autostima. Può essere positivo e terapeutico contemplare la nostra immagine, il nostro aspetto per curare la nostra persona. Ma (come dimostra la favola di Narciso) può essere deleterio se ne facciamo una patologia permanente e, tutto sommato, alienante.
21- IL PANORAMA QUOTIDIANO
Quante volte, quotidianamente, guardiamo fuori dalla nostra finestra o ci affacciamo dal balcone, proprio per educare meglio i nostri occhi e la nostra anima alla luce e a tutto ciò che ci offre di consueto e di inconsueto questa nostra piccola “apertura sul mondo”!?!…
Ma il nostro “panorama quotidiano” … le nostre finestre e i nostri balconi … possono essere e sono, oggi più frequentemente, i mezzi tecnologici che abbiamo a portata di mano (computer – smartphone – televisore, ecc.) e ai quali affidiamo molto (forse troppo) del nostro tempo, divenendone spesso dipendenti o narcotizzati.
Questo del nostro essere perennemente connessi con i panorami del mondo ci porta a vedere e considerare una realtà multipla … da quella virtuale e ludica a quella drammatica e angosciante.
E’ vero che ognuno può scegliere da quale finestra o balcone tecnologico attraverso cui guardare … ma è pure vero che ci somministriamo da soli le dosi di esposizione multi-mediatica … e non è detto che tutto ciò faccia bene al nostro animo e alla nostra salute!
In particolare, dovremmo fare attenzione ai videogiochi, ai giochi d’azzardo e ad altre dipendenze controproducenti per la nostra stabilità personale, sociale, esistenziale e persino economica.
22 – I PITTORI DELLA DOMENICA
Caro Tito, ritengo che il passatempo più rilassante e produttivo sia ancora e sempre l’atto creativo di dipingere un quadro davanti ad un qualsiasi “panorama”.
Una volta c’erano i cosiddetti “pittori della domenica” che si dilettavano a ritrarre su tela o carta un soggetto luminoso e vasto oppure un modesto particolare.
Ogni “hobby” domenicale, estivo o vacanziero (o d’altro tipo di tempo libero o da pensionati) può aiutare a rilassarci, a ricaricarci, a continuare ad educarci al vivere sereni e in armonia con sé stessi e la natura.
23 – GUARDARE IL CIELO STELLATO
Caro Tito, fin dalla nostra infanzia jonica abbiamo ammirato, spesso con stupore, la volta celeste quando, nottetempo, brilla di miriadi e miriadi di stelle, comprese le costellazioni più famose e suggestive.
Poi, crescendo e studiando, ci siamo resi conto della infinita vastità dell’universo. Ma a tanti di noi non è bastato tutto questo infinito per mantenerci umili e sereni, in pace e lungimiranti, considerare la nostra insignificanza di fronte a queste enormi vastità … tanto enormi che la nostra mente non riesce a capacitarsi in che firmamento viviamo!
In una limpidissima serata d’agosto di qualche anno fa, il sempre tanto generoso e preparatissimo amico dottore Claudio Amicone (direttore dell’Osservatorio Astronomico Altomolisano) ci ha intrattenuti per oltre tre ore a spiegarci il cielo, a farci vedere i pianeti a noi più vicini, a stupirci dell’universo e a farci vedere in diretta (al computer collegato al grande telescopio puntato verso l’infinito) galassie danzanti o addirittura scontratesi milioni se non miliardi di anni fa e tante altre meraviglie.
A lui (come ad altri, in sèguito) ho detto che sarebbe utile che tutte indistintamente le persone (almeno dai 10 anni in su) dovessero obbligatoriamente visitare un Osservatorio Astronomico per effettuare questa basilare esperienza, che può cambiarci e migliorarci concretamente la vita! In fondo in fondo, ogni Osservatorio Astronomico è un grande balcone sul firmamento!
24 – QUATTRO LETTURE PARALLELE
Prima Lettura – DOMENICO LUCANO A CAMPOBASSO
“Rigenerazione delle aree interne, modelli al confronto”, il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, arriva a Campobasso – Appuntamento venerdì 15 febbraio 2019 alle ore 16 – Tra i sostenitori pure il sindaco di Castel del Giudice.
Rigenerazione delle aree interne, modelli a confronto. E’ questo il titolo di un convegno organizzato dal mensile “Il Bene Comune” in programma a Campobasso venerdì 15 febbraio alle ore 16 nella sala Giovannitti della ex Gil. Ospite d’onore il sindaco di Riace Mimmo Lucano che prenderà parte al dibattito organizzato con l’arcivescovo della diocesi di Campobasso Bojano GianCarlo Bregantini e Giuseppe Massafra della segreteria nazionale della Cgil.
Si parlerà di una rete di organizzazioni della società civile Ong e Comuni che hanno chiesto di sponsorizzare il “Nobel per la pace” al modello Riace, il piccolo comune che invece di chiudere i rifugiati in campi profughi ha chiesto di integrarli nella vita di tutti i giorni. Prenderanno parte all’evento la Cgil Molise, i sindaci di Campobasso, Castel Del Giudice e Riccia e tante altre associazioni sensibili al tema. (fonte: www.altomolise.net 03 febbraio 2019)
Seconda lettura – L’INFINITO DI GIACOMO LEOPARDI
Caro Tito, adesso è giunto il momento del raccoglimento e di fare silenzio. Silenzio davanti all’incanto della Natura e dell’Universo …
leggendo e meditano i versi della poesia “L’INFINITO” di GiacomoLeopardi, concedendoci pure una qualche bella reminiscenza scolastica o esistenziale.
Terza lettura – I BALCONI DELL’INFINITAMENTE PICCOLO E DELL’INFINITAMENTE GRANDE.
Caro Tito, se il microscopio può essere considerato un “balcone per guardare e analizzare l’infinitamente piccolo” … il telescopio astronomico può essere considerato un “balcone per guardare e analizzare l’infinitamente grande”.
Dico questo, non soltanto per maggiore completezza sul discorso dei “balconi” e delle “balconate” sui luoghi e sui panorami geografici … ma anche per un pro-menoria per Bruno Congiustì o per chiunque altri voglia realizzare un “Museo dei balconi” o delle balconate.
Quarta lettura – UN MUSEO DELLE RINGHIERE DI BALCONI?
Caro Tito, ti sarai detto, leggendomi in tutte queste 238 lettere, che io sia un patito di “Musei”. Ed è vero! … I musei ci restituiscono, in buona parte, la vita e l’arte dei nostri antenati prossimi o remoti. I musei permanenti (assieme alle mostre, alle vetrine, alle rassegne scientifiche, commerciali o artistiche, ecc.) contribuiscono a formare il gusto e le professionalità di tutti noi, specialmente di coloro che poi devono agire in ogni settore della creatività e del lavoro costruttivo.
E anche per questo i Musei (come pure le Biblioteche e gli Archivi considerati ingiustamente cose morte ed inutili) sono assolutamente preziosi e indispensabili per la crescita ed il progresso dell’Umanità. Per la mia maggiore e migliore formazione personale e sociale devo molta riconoscenza e gratitudine a musei, archivi e biblioteche.
E se avessi mille vite, una sicuramente la dedicherei a fotografare balconi e balconate, le cui ringhiere (solitamente diverse l’una dall’altra) rappresentano dei capolavori artistici di milioni di fabbri e di architetti.
Peccato che non ci sia ancora un vero e proprio MAB (Museo – Archivio – Biblioteca) dedicato all’arte delle ringhiere di balconi, delle scale (interne ed esterne) e di altri siti. Una fantasia di forme che ci stupirebbe all’infinito, per come sono e per tutto ciò che rappresentano nella simbologia del “guardare oltre” (sorreggendoci).
25 – SALUTISSIMI
Caro Tito, spero davvero tanto che a San Nicola da Crissa il nostro valentissimo amico Bruno Congiustì possa realizzare al massimo possibile sia il MAB-SINDACALE (di cui ti ho scritto ampiamente nella precedente “Lettera n. 237”) e sia l’associazione tra tutti i “PAESI-BALCONE”.
Da parte mia gli ho promesso tutto l’appoggio (gratuito ed affettuoso) che posso dare da questa distanza appenninica di circa 540 km ma con tutto l’entusiasmo che nella inesausta lungimiranza ancora mi resta.
A te, caro Tito, grazie di sostenerci come amico e come direttore stakanovista di questo piccolo-grande sito web.
Come avrai certo notato, a partire da questa lettera n. 238, preferirei enumerare i paragrafi del testo, per un migliore e più agevole orientamento nella lettura.
Allora, alla prossima “Lettera n. 239”. Grazie e cordialità!
Domenico Lanciano – www.costajonicaweb.it
(Azzurro Infinito, venerdì 15 febbraio 2019 ore 12,35 – Dedicato al compleanno della stupenda nonna Anna Cacciavillani Massanisso – La Lanterna di Latina) Le foto sono state
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